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Vi è simpatico Putin? Preparatevi alla galera!

Lungo la nuova cortina di ferro si moltiplicano gli arresti di personalità anti-NATO. Da ultimo il politico polacco Piskorski: è la nuova Europa pre-guerra [Roberto Quaglia]

Vi è simpatico Putin? Preparatevi alla galera!
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21 Maggio 2016 - 21.49


ATF

di
Roberto Quaglia
.

Quante volte avete letto sul giornale
che il “dittatore Putin” mette in galera chi la pensa diversamente da
lui, che in Russia l”opposizione
politica viene perseguitata? E magari – nessuno è perfetto – ci avete anche
creduto!

D”altra parte, come diceva Goebbels, ripetete una bugia cento,
mille, un milione di volte e diventerà una verità. La semplice verità è che chi
gode di un consenso popolare superiore all”80 per cento – ed è proprio questo
il caso di Putin in Russia – non ha proprio alcun bisogno di incarcerare i
pochi che la pensano diversamente da lui. Sarebbe fatica sprecata – e nel
contempo una pessima pubblicità.

Infatti, contrariamente alla
propaganda nostrana, in Russia non
accade nulla del genere
– e se intendete obiettare per favore fate i nomi
degli incarcerati. Al contrario, questa è l”ultima spiaggia dei regimi dove il
consenso popolare è in caduta libera – come guarda caso quelli dell”Occidente sedicente democratico, dove sempre
meno gente va a votare
, avendo ormai perduto ogni speranza di venire
rappresentata.

Non deve quindi stupire più di tanto
l”osservatore smaliziato il fatto che in
Polonia
il 18 maggio 2016 i politici con marcate simpatie filorusse e
anti-NATO siano stati oggetto di una retata
delle forze speciali
, con l”accusa di «spionaggio
per un paese straniero». È importante sottolineare l”assoluta assurdità di una simile accusa per un politico. Per essere
un”utile spia bisogna infatti essere un funzionario in una posizione chiave,
oppure svolgere un ruolo che ci dia qualcosa su cui spiare. I politici possono
avere anche idee molto diverse da quelle che vanno per la maggiore in un paese,
ma l”ultima cosa che essi possono ragionevolmente fare è spiare. Spiare cosa?
E come? Qualcuno dovrebbe provare a spiegarlo.

Eppure, è proprio con l”incredibile
accusa di spionaggio che in Polonia – una nazione dell”Unione Europea! – il 18
maggio 2016, forse non a caso proprio nel giorno del suo trentanovesimo
compleanno, è stato arrestato Mateusz
Piskorski
, il leader del partito “Zmiana”, nonché parlamentare
polacco dal 2005 al 2007, ma soprattutto il più importante attivista anti-NATO
in Polonia. Le varie sedi del partito Zmiana sono state perquisite dai servizi
segreti che hanno asportato documenti ed hard disk ed altro. Cӏ qualcuno fra
gli appassionati difensori del “modello di democrazia occidentale”
che vuole provare a spiegare come fatti del genere si inquadrino nel loro
decantato sistema di valori? Sono curioso.

Ricordiamo che poco tempo fa anche Giulietto Chiesa fu arrestato al suo
ingresso in Estonia
–
altro paese dell”Unione Europea – con accuse risibili (l”intenzione di «voler
ricostruire l”Unione Sovietica»!) e poi espulso dal paese per impedirgli di
partecipare ad un convegno.

Pochi giorni fa l”influente filosofo
russo Aleksandr Dugin è stato
arrestato al suo ingresso in Grecia e rispedito in Russia. Se fosse riuscito ad
entrare in Grecia chissà cosa avrebbe potuto combinare. Forse – ora azzardiamo
un”ipotesi sconvolgente – avrebbe addirittura potuto… parlare! Il
fatto che a vietare l”ingresso di un filosofo sia stata proprio la Grecia –
patria della filosofia – è un”emblematica ironia del destino. L”Occidente
“democratico” non sopporta più le opinioni dissonanti dal proprio
pensiero unico.

Il caso polacco appare tuttavia ben
più grave. Un politico ex parlamentare arrestato nel suo stesso paese UE per il semplice fatto di condurre una politica d”opposizione!

Mentre in questi stessi giorni in Turchia è stata abolita l”immunità parlamentare – una misura probabilmente
finalizzata a perseguire i deputati
curdi
. La Turchia non è ancora UE, ma Merkel promette che poco ci manca.

I sintomi sono quelli di un”infezione di quelle già viste in passato
che si sta di nuovo propagando in Europa,
e prima o poi ce la ritroveremo sotto casa. In una sua celebre canzone di tanti
anni fa Giorgio Gaber usò
la metafora della peste nera.
Ma ai suoi tempi la situazione non era neppure lontanamente grave come essa si
prospetta oggi.

Il lettore può anche accogliere queste
notizie con un”indolente alzata di spalle. In questo caso, buona fortuna, anzi,
buona dormita. Ma il sonno della ragione genera mostri. E sappiate che lo
stesso giorno dell”arresto di Piskorski a Londra usciva il libro “2017 War with Russia”,
scritto dal generale Richard Shirreff,
ex vice-comandante della NATO in Europa (SACEUR), un saggio nel quale viene
addirittura annunciato il mese dell”inizio del conflitto fra Russia e NATO: maggio
2017. Ovviamente, Shirreff racconta che sarà la Russia ad attaccare, curioso
che egli pretenda di sapere anche quando…

E nell”augurare buon risveglio dal
mondo dei sogni a tutti, mi permetto di ricordare al lettore la celebre lezione
di Bertolt Brecht su come
tipicamente vadano a finire queste cose quando si indulge troppo
all”indifferenza:

Prima vennero a prendere gli zingari e
fui contento perché rubavano

Poi vennero a prendere gli ebrei e
tacqui perché mi erano antipatici

Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché erano fastidiosi

Poi vennero a prendere i comunisti ed
io non parlai perché non ero comunista

Un giorno vennero a prendere me e non
c’era rimasto nessuno a protestare.

Sia che vi piaccia Brecht, o Gaber, o
Putin, o semplicemente l”idea di un”Europa democratica, oggi avete l”occasione
di manifestare la vostra solidarietà a Mateusz
Piskorski
. Se lasciate perdere, affari vostri. Ma poi, quando verranno a
prendere voi, o inizieranno a cadere le bombe, abbiate per lo meno la decenza
di non lamentatevi.

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