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'L''Ustica ucraina. Non può essere stato il sistema Buk.'

'Un ingegnere missilistico specialista nei sistemi di difesa antiaerea spiega perché ad abbattere l''aereo malese non può essere stato il sistema BUK, ma ben altro.'

'L''Ustica ucraina. Non può essere stato il sistema Buk.'
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20 Luglio 2014 - 23.56


ATF

di
Aleksandr Biletsky
.

In
Russia, a Smolensk”, si trova l”Accademia della Difesa antiaerea.
Quel che vi insegnano oggi non lo so. Ma, ai tempi dell”Unione
Sovietica, quella scuola era chiamata Istituto Superiore di
Ingegneria dei Razzi di Smolensk”. Lì ho avuto l”onore di studiare
dal 1982 al 1986.

Proprio
lì ho studiato in qualità di ingegnere missilistico specialista nei
sistemi di difesa antiaerea
, nei quali erano ricompresi i
sistemi “Osa”, “Tunguska”, “Kub” e
altri.

Ed
ecco quel che vorrebbero farmi credere, ma che io non potrò mai
credere: che dopo la disintegrazione della testata “Bukovskaja”
di un missile del peso di 70 kg, un qualsiasi aeromobile possa
proseguire nel suo volo, prodursi in manovre di riduzione
dell”altitudine, per poi frantumarsi in pezzi che cadono nel raggio
di alcuni chilometri l”uno dall”altro.  Tutto
ciò non é fisicamente possibile
.

Con
la disintegrazione di questo tipo d”arma, soprattutto a velocità
elevate scaricate ad alta quota, si provocano cedimenti strutturali
totali o parziali di qualsiasi struttura di aeromobile, compresi gli
aerei da combattimento anche corazzati. Qualsiasi tipo…

In
cosa consiste la disintegrazione? Avviene
la rottura completa o parziale dell”aereo in piccoli frammenti, dopo
di che i restanti frammenti voluminosi cadono in rotazione
incontrollabile e dopo un breve periodo di tempo vengono
completamente distrutti a causa del contatto con il suolo.

Nоn
esistono aerei colpiti da missili pesanti del sistema “Buk”
che possano continuare a volare per un po”
… Proprio nessun volo.

Invece,
dopo l”esplosione di missili leggeri “aria-aria”, un aereo
come quello della classe Boeing 777 può anche avere un po” di tempo
per proseguire il volo, la planata può avvenire anche con il motore
(motori) danneggiato o in fiamme.

Per
l”intera traiettoria, l”altezza dell”aeromobile è definita mediante
oggettive attività di controllo dello stesso velivolo, nonché dai
servizi di supporto a terra.

Inoltre,
il sistema “Buk” è molto complesso
, ed è composto da
quattro parti. In due di queste parti il personale addetto – oltre
all”operatore e all”autista – è composto di ufficiali con la
qualifica di ingegneri
. La gestione dell”insieme è complessa ed
esige l”azione coordinata di esperti operanti simultaneamente su
diverse macchine da guerra. Si tratta di decine di specialisti
altamente qualificati. Quanto a complessità e interdipendenza delle
parti che compongono il sistema “Buk”, lo si può
paragonare a un piccolo incrociatore o alla struttura tecnica di un
moderno sommergibile
. Nessun miliziano sarebbe in grado di “operare”
sul terreno con questa tecnologia
.

Volete
sapere cosa é realmente accaduto ? Chiedete al controllore di volo
che ha seguito l”aereo.

Lui
lo sa perfettamente.

P.S.
– Ci sono già le coordinate esatte del posto in cui si è persa la
comunicazione con l’aereo. Ci sono le coordinate esatte dei luoghi
di caduta dei pezzi di grandi dimensioni. E sebbene siano scomparsi i
tracciati dei dialoghi con l’equipaggio, ci sono le fotografie
della tragedia:

L’aereo
praticamente ha volato quasi oltre la zona di responsabilità
dell”Ucraina.

Oltre
Snezhnoe vi è stata la perdita della comunicazione.

In
seguito l’aereo ha cambiato velocità e ha invertito la rotta, e
volato ancora … altri cinque minuti nella direzione opposta.

E
dopo di ciò i suoi pezzi sono caduti a più di 50 km dal confine
russo nei pressi del villaggio di Gabovo.

Una
grande tragedia, una brusca svolta.

Ma
che mai c’entra il “Buk”?

Traduzione
per Megachip a cura di Pino Cabras.

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