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Ucraina: bombardamenti e propaganda

Si sgonfiano in 3 giorni le accuse del regime golpista contro Mosca, accusata di aver sconfinato sul suolo ucraino con un convoglio di mezzi militari [M. Santopadre]

Ucraina: bombardamenti e propaganda
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18 Agosto 2014 - 15.22


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di Marco Santopadre.

A
ormai tre giorni dalla notizia diffusa dalle autorità di Kiev e
rilanciata a livello internazionale grazie alla complicità dei media
mainstream si sgonfiano le accuse del regime golpista nei confronti
della Russia, accusata venerdì di aver sconfinato in territorio ucraino
con un convoglio di mezzi militari che sarebbe stato, a sentire
l’oligarca Poroshenko, addirittura attaccato e distrutto.

Alcuni giornalisti occidentali avranno pure visto alcuni mezzi
blindati ‘sconfinare’ dalla parte ucraina della frontiera – anche se in
alcuni casi invece di riferire testimonianze dirette, si è poi scoperto,
hanno semplicemente rilanciato voci diffuse dalla Giunta – ma la
mancanza assoluta di immagini, testimoni oculari o qualsiasi altra prova
sulla “battaglia” permette ormai di bollare le dichiarazioni di
Poroshenko e soci come un’operazione di becera propaganda, diretta a far
salire la tensione con Mosca e a distogliere l’attenzione
internazionale dal lento ma inesorabile massacro che le proprie forze
armate stanno compiendo nelle regioni orientali del paese assediate e
sottoposte a intensi quanto indiscriminati bombardamenti.

Un
tentativo, per quel che se ne sa, ripetuto oggi, quando la macchina
propagandistica di Kiev ha cominciato a martellare le agenzie
internazionali con la notizia che alcuni missili sparati dai ‘ribelli
filorussi’ avrebbero raggiunto un convoglio di civili sfollati dalla
città di Lugansk vicino alle località di Novosvitlivka e
Khryashchuvatye, uccidendo uomini, donne e bambini. .«I miliziani
filorussi hanno ucciso molti civili che tentavano di scappare da
Lugansk. I civili sono stati colpiti con armi fornite dalla Russia.
Molte persone sono rimaste uccise, inclusi donne e bambini» ha affermato
in un comunicato il portavoce della sicurezza ucraina Andriy Lysenko,
anche in questo caso senza fornire alcuna pezza d’appoggio. Il ministro
degli esteri di Mosca ha sbeffeggiato il governo ucraino affermando
beffardamente in una dichiarazione che non si hanno notizie di mezzi
blindati russi distrutti in territorio ucraino e di perdite, e che forse
il convoglio che Poroshenko afferma di aver fatto bombardare era
composto da mezzi militari di Kiev…

Mentre i comandi militari delle Repubbliche Popolari smentiscono
categoricamente, negli oblast di Donetsk e Lugansk la situazione per la
popolazione civile si fa sempre più grave, nonostante le milizie insorte
stiano riuscendo ad infliggere all’esercito di Kiev alcune dure
sconfitte. La situazione si è fatta ancora più grave a Donetsk dove
continuano a piovere bombe sull’abitato e dove la maggior parte della
popolazione che non è riuscita ad evaquare è rimasta da ieri senza acqua
potabile a causa del cannoneggiamento della linea elettrica che ha
causato il blocco degli impianti di depurazione idrica.

Anche Lugansk sarebbe ormai completamente accerchiata e senza acqua,
luce e possibilità di comunicare con l’esterno da giorni. Le milizie
filogovernative sarebbero riuscite a penetrare in alcuni quartieri della
città dove sarebbero in atto furiosi combattimenti e la giunta golpista
rivendica già l’occupazione della località, smentita dalla resistenza.

Neanche le miniere sono state risparmiate dai bombardamenti: ieri un
colpo di artiglieria ha centrato la Komsomolets, una delle più grandi
miniere del Donbass, di proprietà dell’oligarca Rinat Akhmetov, l”uomo
più ricco del Paese e sostenitore del regime ultranazionalista, con 4800
operai e una produzione di 4 milioni di tonnellate di carbone (8% della
produzione nazionale). Il proiettile ha causato un incendio, poi domato
senza che si registrassero feriti.

Nelle ultime ore l’esercito di Kiev rivendica la conquista dei
villaggi di Malaya Ivanivka e Andrianivka, mentre Alchevsk sarebbe stata
isolata e l”importante centro di Gorlovka, una città di 230mila
abitanti bersagliato dall’artiglieria e dai caccia, sarebbe ormai
completamente circondato. Ma i comandi militari delle regioni insorte
smentiscono alcune delle notizie fornite dagli avversari affermando che
in alcune delle località citate i combattimenti sono ancora in corso
oppure gli attacchi sarebbero stati respinti dai guerriglieri della
Novorossiya che da parte loro rivendicano l’abbattimento di ben 3 caccia
ucraini – un MiG-29 e due Su-25 – anche se fino ad ora le autorità di
Kiev hanno ammesso solo la perdita del primo affermando che comunque il
pilota sarebbe riuscito a mettersi in salvo.

Nel vicino oblast di Kharkov un commando di insorti avrebbe
intercettato una jeep che trasportava 6 mercenari polacchi impegnati
nelle operazioni militari contro la guerriglia del Donbass. Nell’attacco
tutti gli occupanti del mezzo – che appartenevano alla compagnia
militare privata ASBS Othago (Analizy Systemowe Bartlomiej Sienkiewicz)
creata alcuni anni fa dall”attuale Ministro degli Affari Interni della
Polonia, Sienkiewicz – sarebbero stati uccisi mentre un altro mezzo
carico di mercenari sarebbe riuscito ad allontanarsi. La Polonia è stato
da subito uno dei paesi che ha sostenuto la rivolta filoccidentale e
ultranazionalista di ”EuroMaidan” accordandosi con la Nato per ospitare
mezzi militari e soldati schierati ai confini della Russia.

Fonte:  http://contropiano.org/internazionale/item/25822-ucraina-bombardamenti-e-propaganda.

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