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di Gianni Petrosillo.
Non si può andare sempre dietro agli imbecilli che se poi sono pure 
giornalisti la fatica è moltiplicata esponenzialmente. Invito i nostri 
lettori ad ignorare quello che lorsignori della stampa scrivono senza 
troppa fantasia e sotto dettato delle agenzie occidentali. Risalite 
direttamente alla fonte dove la menzogna ha origine e vi eviterete 
inutili giri di frasi a firma di questo o di quello sui peggiori 
quotidiani nazionali.
Anche servire è un mestiere che richiede un minimo di creatività ma i 
nostri scribacchini italioti sono così idioti da non capirlo. Vorrebbero
 apparire le migliori penne del pollaio senza nemmeno metterci un po’ di
 originalità, per questo il risultato è spesso ch(i)occ(i)ante.
Poi arriva il proprietario della stalla che dimostra al pennato laureato
 come la posizione conti eccome nella vita, e si prende la licenza di 
dire la verità mentre il pennuto a prestazione continua con la sua 
minzione che chiama alta professione.
Mentre i nostri Repubica, Spedizioniere della sega, Sfatto giornaliero –
 ogni riferimento a testate esistenti è puramente inventato, proprio 
come i giornali s’inventano le notizie – continuano con la solfa della 
rivoluzione democratica in Ucraina, George Friedman di Stratfor (rivista
 molto vicina all’intelligence Usa) rilascia un’intervista al Kommersant e paro paro afferma che gli Stati Uniti hanno cambiato con la forza i 
confini dell’Europa sin dalla caduta dell’URSS, partendo dalla 
Jugoslavia, passando per il Kosovo e finendo, per il momento, 
all’Ucraina.
Ohibò, e tutto quello che per anni hanno scritto i fogliacci di cui 
sopra, tra amore per la libertà e afflato per i diritti umani delle 
popolazioni che volevano affrancarsi da 50 anni di dittatura sovietica, 
che fine fa? Mandiamo la pubblicità per interrompere questa figura di 
merda? Non si può, qui non siamo ad un reality show! E’ la vita bellezza
 ed allora continuiamo. Sui fatti di Majdan e sulla successiva 
formazione di un governo filo-occidentale a Kiev Friedman non ha dubbi: 
tutto organizzato dai servizi segreti americani per limitare le 
aspirazioni regionali della Russia. Ma come? I gioralisti nostrani ci 
hanno sempre raccontato che le barricate in piazza degli 
ultraortodossiliberali di Pravy Sektor, Svoboda, nonché dei malviventi 
all’uopo scarcerati, erano spontanee manifestazioni di affetto per lo 
stile di vita occidentale, esempi illuminanti di esercizio del libero 
arbitrio in uno stato prima bordello ed ora anche peggio.
Che delusione, ci hanno mentito. O forse non lo sapevano nemmeno loro, 
non è che uno può scrivere sotto dettatura e pensare allo stesso 
momento. Il giornalista non è multitasking ma è molto attento alla sua 
di tasking che per camuffare chiama rispetto per la deontologia del 
mestiere. Il più antico del mondo, dopo quello al lupanare.
Dunque, tutta colpa (o merito) degli yankees sostiene lo yankee. E se ce
 lo racconta lui dobbiamo crederci. Friedman è un analista intelligente e
 scaltro che parla anche di un tentativo americano di creare un cordone 
sanitario intorno a Mosca per limitare la sua espansione egemonica. 
Nulla di personale contro i russi, solo geopolitica e rapporti di forza.
 Questa nuova cortina di ferro sarà stesa da Bucarest a Tallin, un muro 
virtuale per sbarrare il passo al Cremlino e separarlo dall’Europa. Per 
questo la Russia risulterà sempre troppo vicina alle basi Nato nel 
Vecchio Continente, come ha riferito un burlone di Washington.
Tutto chiaro ora che lo abbiamo sentito direttamente dalla voce del padrone?
Nella foto: Victoria Nuland, Assistende del Segretario di Stato USA per gli Affari Europei ed Eurasiatici e l”ambasciatore USA in Ucraina, Geoffrey R. Pyatt, insieme nelle strade di Kiev in occasione delle manifestazioni da essi controllate prima del golpe. ©
        Sputnik/ Petr Zadorozhny.
Fonte: http://www.conflittiestrategie.it/majdan-unoperazione-dellintelligence-usa.
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