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dal Giornale del Popolo.
Una tregua immediata, il ritiro delle armi pesanti
e una riforma costituzionale che conceda maggiore autonomia alle aree
del sud-est ucraino martoriate dalla guerra. È quanto prevede l”accordo siglato oggi a Minsk dal Gruppo di contatto (Osce-Kiev-Mosca-separatisti)
e che si basa a sua volta sul poco rispettato memorandum siglato a
settembre sempre nella capitale bielorussa. A gettare ombre sull”accordo
è però – tra le altre cose – la situazione a Debaltseve, dove i ribelli
hanno accerchiato migliaia di militari ucraini.
e una riforma costituzionale che conceda maggiore autonomia alle aree
del sud-est ucraino martoriate dalla guerra. È quanto prevede l”accordo siglato oggi a Minsk dal Gruppo di contatto (Osce-Kiev-Mosca-separatisti)
e che si basa a sua volta sul poco rispettato memorandum siglato a
settembre sempre nella capitale bielorussa. A gettare ombre sull”accordo
è però – tra le altre cose – la situazione a Debaltseve, dove i ribelli
hanno accerchiato migliaia di militari ucraini.
Ecco i 13 punti del documento:
1) Cessate il fuoco immediato a partire dalla mezzanotte del 15 febbraio.
2) Ritiro delle armi pesanti per formare una zona
cuscinetto lungo la linea del fronte. Questa “zona di sicurezza” deve
essere larga almeno 50 km per i pezzi di artiglieria dal diametro uguale
o superiore a 100 mm, e almeno 70 km per i lanciarazzi multipli.
Questione a parte per i missili Tornado-S, Uragan, Smerch e i missili
balistici Tochka-U, per i quali la zona cuscinetto non deve essere
inferiore a 140 chilometri. Inoltre, le forze armate ucraine dovrebbero
ritirare le loro armi pesanti dall”attuale ”linea di contattò, mentre i
separatisti dalla linea – più arretrata verso est – stabilita dal
memorandum di Minsk dello scorso 19 settembre. In questo modo i
governativi non riprendono il territorio perduto negli ultimi mesi, ma
allo stesso tempo questo non è controllato dai ribelli.
cuscinetto lungo la linea del fronte. Questa “zona di sicurezza” deve
essere larga almeno 50 km per i pezzi di artiglieria dal diametro uguale
o superiore a 100 mm, e almeno 70 km per i lanciarazzi multipli.
Questione a parte per i missili Tornado-S, Uragan, Smerch e i missili
balistici Tochka-U, per i quali la zona cuscinetto non deve essere
inferiore a 140 chilometri. Inoltre, le forze armate ucraine dovrebbero
ritirare le loro armi pesanti dall”attuale ”linea di contattò, mentre i
separatisti dalla linea – più arretrata verso est – stabilita dal
memorandum di Minsk dello scorso 19 settembre. In questo modo i
governativi non riprendono il territorio perduto negli ultimi mesi, ma
allo stesso tempo questo non è controllato dai ribelli.
3) Monitoraggio da parte dell”Osce del rispetto della tregua e del ritiro delle armi pesanti con satelliti e radar.
4) Il primo giorno dopo il ritiro delle armi
pesanti si dovranno avviare trattative sulle modalità di svolgimento
delle elezioni locali nel Donbass e sull”autogoverno locale nel rispetto
della legge ucraina.
pesanti si dovranno avviare trattative sulle modalità di svolgimento
delle elezioni locali nel Donbass e sull”autogoverno locale nel rispetto
della legge ucraina.
5) Amnistia e immunità penale per i miliziani.
6) Liberazione di tutti i prigionieri al massimo entro il quinto giorno dopo il ritiro delle armi pesanti.
7) Garantire l”arrivo degli aiuti umanitari.
8) Fine dell”isolamento economico delle zone
occupate decretato da Kiev in autunno e quindi ripristino dei pagamenti
di pensioni e sussidi e del funzionamento del sistema bancario.
occupate decretato da Kiev in autunno e quindi ripristino dei pagamenti
di pensioni e sussidi e del funzionamento del sistema bancario.
9) Pieno controllo di Kiev sulla frontiera
russo-ucraina, ma solo dopo le elezioni locali e a patto che siano state
attuate le riforme costituzionali al punto 11. Il processo deve
concludersi entro la fine del 2015.
russo-ucraina, ma solo dopo le elezioni locali e a patto che siano state
attuate le riforme costituzionali al punto 11. Il processo deve
concludersi entro la fine del 2015.
10) Ritiro – sotto il controllo dell”Osce – di
tutte le forze armate e dei mezzi militari stranieri, nonché dei
mercenari, e disarmo dei gruppi armati illegittimi. 11) Attuazione di
una riforma costituzionale che deve entrare in vigore entro la fine del
2015 e prevedere il decentramento del potere e uno status speciale per
le regioni ribelli.
tutte le forze armate e dei mezzi militari stranieri, nonché dei
mercenari, e disarmo dei gruppi armati illegittimi. 11) Attuazione di
una riforma costituzionale che deve entrare in vigore entro la fine del
2015 e prevedere il decentramento del potere e uno status speciale per
le regioni ribelli.
12) Elezioni locali nelle regioni separatiste, monitorate dall”Osce.
13) Intensificazione dell”attività del Gruppo di contatto e formazione di gruppi di lavoro per la realizzazione dell”accordo.
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