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Freedom Flotilla III: per aprire Gaza

In vista della prossima missione di giugno (FF3) che tenterà di rompere il blocco israeliano, agisce una rete di attivisti con nodi in 5 continenti.

Freedom Flotilla III: per aprire Gaza
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30 Maggio 2015 - 21.14


ATF

di
Tiziano Ferri
.

Cӏ
ancora bisogno del gesto concreto della Freedom Flotilla, alle soglie
della Gaza assediata. Quando tutti i governi occidentali, di fronte
al crollo del muro di Berlino, promettevano finalmente un futuro di
pace e prosperità globale, la narrazione sembrava fortissima, tanto
che era difficile prevedere che 25 anni dopo ci saremmo trovati
ancora di fronte a milioni di persone costrette in un”area delimitata
da una barriera di cemento. Questo infatti accade oggi lungo tutta la “linea verde” (e oltre)
in Cisgiordania, farcita di colonie illegali, con gli abitanti della
Striscia di Gaza compressi tra le torrette di guardia sul muro di
recinzione, e le motovedette della marina israeliana a rendere
impossibile la vita dei pescatori palestinesi; il tutto intervallato
da arresti e omicidi mirati nonché, ogni due o tre anni, da
operazioni militari che contano migliaia di vittime.

La
Coalizione internazionale della Freedom Flotilla (FFC), in vista
della sua prossima missione di giugno (FF3) che tenterà di rompere
il blocco israeliano di Gaza, è riuscita a creare una rete di
attivisti i cui nodi toccano i 5 continenti, sulla base di
alcuni
principi comuni.

Freedom
Flotilla Italia, che della FFC fa parte dalla fondazione, partecipa a
questa azione diretta che vuole sollecitare l”attivismo
pro-palestinese (e quello per i diritti umani, in generale), non
tanto perché ama trovarsi di fronte, equipaggiata della sola
solidarietà internazionale, un esercito che ha già dimostrato di
non farsi scrupoli ad attaccare e uccidere attivisti inermi.
Semmai,
le energie impiegate
intendono
richiamare l”attenzione sulle responsabilità degli organismi
deputati a far rispettare le Convenzioni e il diritto internazionale,
cui i Palestinesi si appellano vanamente da decenni.

Freedom
Flotilla Italia, nel suo piccolo, ha condiviso con altre associazioni
(Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese e Comunità palestinese di
Roma e del Lazio) la campagna collegata a FF3
“Apriamo
Gaza, il porto della Palestina”
,
arricchita di altri piccoli progetti culturali, tentativi che mirano
anche ad aggirare il blocco umano, più di quello militare.

Così
è possibile, come si vede dando un”occhiata al
sito,
fare un disegno da portare alle scuole, prendere contatti con le
artigiane, gemellarsi col porto di Gaza, contribuire all”acquisto di
uno scuolabus, sostenere un centro di aggregazione femminile.

Insomma,
c”è chi fa la sua minima parte (come fanno molte altre realtà
in
tutta Italia
)
orientando l”interesse su questa grande ingiustizia contemporanea, ma
l”impegno di poche persone non basta.

Diversi
erano i numeri che avevamo visto (era il 17 gennaio 2009) nello
scatto di sdegno contro “
Piombo
Fuso”,
il primo degli ultimi tre attacchi israeliani contro la popolazione
di Gaza, quando a Roma si concentrarono 700
mila
persone per chiedere lo stop ai bombardamenti, cessate il fuoco che
fu ottenuto pochi giorni dopo.

Ma
oggi una
raccolta firme
lanciata a metà aprile per togliere l”illegale blocco di Gaza,
indirizzata alle Nazioni Unite e alle istituzioni UE, stenta ad
arrivare alle 400 firme.
Non
richiederebbe chissà che sforzo, firmare, ma c”è poca propensione a
farlo. Possiamo quindi immaginare quanto più grande sia l”impegno –
rispetto a una semplice raccolta firme – per una
raccolta
fondi
difficile
(le barche per arrivare a Gaza hanno bisogno di lavori a bordo,
carburante, permessi, e questa è una campagna di base imperniata
esclusivamente sulle donazioni di singole persone o associazioni).
Siamo
forse troppo frammentati e divisi
?
Bene, allora facciamo in modo di coagulare, deframmentare, unirsi sui
temi che ci stanno a cuore, altrimenti non sarà solo il popolo
palestinese a perdere la sua lotta per la vita, ma
anche
le battaglie per i nostri diritti
.

FIRMA
LA PETIZIONE:

Aprire il porto di Gaza

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