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Mosca raddoppia la posta con Washington

'Dopo i rovesci del Pentagono nella strategia siriana, il Consiglio di sicurezza russo ha pronta un''opzione finanziaria ''nucleare'', autore Glazyev [Pepe Escobar]'

Mosca raddoppia la posta con Washington
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Redazione Modifica articolo

18 Ottobre 2015 - 21.11


ATF

di Pepe Escobar.

Tradotto da ComeDonChisciotte.org.

La
storia potrebbe stabilire che il “nuovo
ordine mondiale”
è iniziato il 28 di settembre, quando il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente degli
USA Barack Obama hanno intrattenuto
un faccia a faccia di 90 minuti all’ONU a New York.

Senza
essere fedeli alle dichiarazioni ufficiali – “produttivo” secondo la Casa
Bianca, “teso” secondo una fonte vicina al Cremlino – i racconti degli eventi
si sono accumulati molto velocemente.

Putin
ha fatto pressioni su Obama affinché gli USA si uniscano alla Russia in una
vera grande coalizione per distruggere l’ISIS/ISIL/Daesh. L’amministrazione
Obama, ancora una volta, ha nicchiato. Ho spiegato dettagliatamente
qui cosa è successo in seguito: una scossa tellurica che ha sparigliato le
carte in tavola nel “Nuovo Grande Gioco” in Eurasia
, proprio vicino al Mar
Caspio, che ha colto la miriade di sigle dell’intelligence statunitense – per
non menzionare il Pentagono – con la guardia completamente abbassata.

Questo
è stato il primo messaggio di Putin a Washington, e alla combo NATO/Pentagono
in particolare: le vostre divertenti idee di posizionare armi tattiche nucleari
e di estendere la difesa missilistica all’Europa dell’est, o addirittura alla
zona dell’Asia Pacifica, sono solo un miraggio. I nostri missili sono in grado di fare davvero dei grossi danni e presto,
come spieg
a questo pezzo, ci saranno nuovi missili ipersonici, ad alta precisione e lungo raggio da
aggiungere all’arsenale.

Le
vecchie abitudini non sono dure a morire – restano in coma irreversibile. La
risposta del Pentagono alle mosse del Mar Caspio è stata un lancio di
rifornimenti di armi leggere ad “un selezionato gruppo di leader addestrati e
alle loro unità” ovvero quei famosi ed inesistenti “ribelli moderati”. Le armi
finiranno inevitabilmente nelle mani di jihadisti salafiti in men che non si
dica.

Successivamente
il governo inglese è stato obbligato a smentire un
“report” del Sunday Times
voluto da Murdoch che diceva che i Tornado
britannici in Siria sono stati armati con missili aria-aria per contrastare
potenziali “attacchi aerei” russi.

Il piano nucleare di Glazyev

Un
Pentagono ancora agonizzante avrà bisogno di tempo per smaltire i nuovi fatti
militari che stanno accadendo sul suolo siriano – e nei cieli sopra di esso.
Ciò aggiungerà alla totale disperazione mostrata dai “Signori dell’Universo” nell’asse Washington/Wall Street la voglia di spezzare la partnership strategica russo-cinese ad ogni costo.
Una bella impresa mentre il Pentagono sta ancora combattendo la seconda guerra
mondiale, con le proprie armi, navi e portaerei, disposte come anatre che
sguazzano nell’acqua di fronte all’arsenale missilistico russo.

Ma
c’è anche un secondo messaggio – tra le righe – che Putin ha mandato a Washington,
che non è nemmeno stato dato direttamente ad Obama. I servizi statunitensi in
effetti potevano già averne avuto avvisaglie, visto quanto accuratamente seguono
i media russi.

Si
tratta del piano di Sergei Glazyev (assistente del
Presidente) per il futuro prossimo dell’economia russa (
qui un riassunto in Russo). Il piano è stato
formalmente presentato al
Consiglio di Sicurezza della Russia. Ecco un ottimo riassunto su come funziona il
Consiglio di Sicurezza.

Ci
sono 3 punti chiave nel piano. Li riassumiamo così:

  1. Se il
    trend emergente di congelare gli asset
    privati delle entità legali russe e anche degli individui continua, la
    Russia prenderà in considerazione una moratoria
    totale o parziale
    riguardo i prestiti
    stranieri da parte della nazioni coinvolte in questi congelamenti.
  2. L’ammontare
    di asset in valuta straniera
    della Federazione Russa presso paesi sotto la giurisdizione della NATO è
    di più di 1,2 trilioni di dollari, comprensivi di 800 miliardi di debito a
    breve termine. Il loro congelamento potrebbe essere parzialmente
    compensato da un aggressione agli asset
    NATO in Russia, che ammontano a 1,1 trilioni, tra cui 400 miliardi a lungo
    termine. Questa minaccia potrebbe essere sventata se le autorità monetarie
    russe organizzassero per tempo un prelievo
    di asset a breve termine

    nell’UE e negli USA.
  3. Glazyev si oppone al fatto che la Banca
    Centrale Russa continui a servire gli interessi del capitale straniero

    – ovvero i poteri forti della finanza a Londra e New York. Obietta che gli
    alti interessi applicati dalla Banca Centrale hanno permesso agli
    oligarchi russi di ottenere prestiti più facilmente dall’occidente,
    rendendo l’economia russa
    dipendente
    , una trappola del
    debito
    che l’occidente ha usato per schiacciare lentamente la Russia.
    Successivamente i collassi pilotati
    del greggio e del rublo
    hanno aumentato la pressione, dato che il
    debito è pagato in rubli e gli interessi sono raddoppiati.

Ciò
che Glazyev propone, in sintesi, è che Mosca prenda il controllo totale della Banca Centrale, impedendo agli speculatori
di spostare il loro credito senza scopi produttivi, Mosca dovrebbe anche
instaurare un controllo della valuta e
creare un’organizzazione centralizzata
per la ricerca tecnologica
, per colmare il gap con l’occidente, imitando la
metodologia statunitense di tagliare fuori dalla ricerca militare centralizzata
quelle tecnologie che potrebbero essere commercializzate sul mercato
tradizionale.

Il
fatto è che la Russia ha perso accesso al credito occidentale e non può
soprassedere ai suoi debiti con i creditori. Quindi la Russia dovrà ripagare
debiti e interessi come da accordi. Si parla di un trilione di dollari più
interessi. La Russia non può nemmeno più importare nulla dall’occidente senza
pagarlo il doppio. Probabilmente la nazione ora potrebbe essere nella stessa
situazione in cui sarebbe se Mosca optasse per il default. Quindi, la Russia non avrebbe nulla da perdere
scegliendo il default – dato che il danno è già stato fatto
.

Uno
shock per il sistema

Essenzialmente,
ancora una volta, un default russo su un debito di più di 1,1 trilioni verso
entità private occidentali resta uno scenario
possibile
e discusso ai livelli più alti – dando per assodato che Washington
continuerà nella sua campagna di demonizzazione anti-russa.

È
chiaro che la pressione che la Russia percepisce ha meno a che fare con le
sanzioni che con il controllo che i
poteri finanziari occidentali hanno sulla Banca Centrale Russa
. La Banca
Centrale ha creato una trappola del debito mantenendo tassi di interesse alti
in Russia, mentre l’occidente prestava a tassi inferiori.

Non
serve aggiungere che un tale default, se
mai accadesse, porterebbe al collasso l’intero sistema finanziario occidentale
.

Non
bisogna dimenticare la visione d’insieme: la saga Ucraina/Siria/sanzioni va di pari passo con lo spostamento del potere geopolitico
causato dal rapporto Russia-Cina e
dall’integrazione sempre più stretta tra i BRICS.

Per
i “Signori dell’Universo”, tutto ciò è peggio di un anatema. Facciamo un
esempio: usare fondi attraverso i delegati di Wall Strette per far salire le
azioni cinesi ad altezze folli, per poi tentare di drenare tutto il mercato
azionario con un ritiro di capitali pilotato come nel 1987.

La Cina sta preparando il proprio sistema di pagamento alternativo a SWIFT,
per non parlare di tutta la serie di istituzioni internazionali guidate dalla
Cina che vedono gli USA estromessi. La Russia, dal canto suo di recente ha
approvato una legge che permette il sequestro
di asset stranieri in Russia
nel
caso in cui quelli russi vengano sequestrati in occidente.

I
“Signori dell’Universo” potrebbero insistere nell’usare armi finanziarie di
distruzione di massa. La Russia, in
silenzio e con poche azioni concrete nel Mar Caspio, sta dicendo loro che è pronta per qualsiasi scenario loro
vogliano metterle davanti
.

Una
fine meno apocalittica sarebbe più salubre. Per cui ecco una battuta molto in
voga a Mosca in questi giorni, come raccontato da William Engdahl. Putin torna al Cremlino dopo il suo incontro con
Obama a New York. Dice ad un suo aiutante di aver invitato Obama per una
partita a scacchi. Poi spiega come funziona: “È come giocare con un piccione. Prima butta giù tutti i pezzi, poi fa
la cacca sulla scacchiera e alla fine si pavoneggia come se avesse vinto”
.

Pepe Escobar è autore
di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble
Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble
Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).
Può essere contattato a
pepeasia@yahoo.com.

Traduzione per ComeDonChisciotte.org
a cura di FA RANCO (con alcune piccole correzioni a cura di Megachip).

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