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La Linea Rossa del Trump-Show

Il presidente USA ignorò importanti rapporti d'intelligence, quando decise di attaccare la Siria. Il premio Pulitzer Seymour Hersh ci racconta il caso del presunto attacco di gas Sarin.  

La Linea Rossa del Trump-Show
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29 Giugno 2017 - 13.20


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di Seymour Hersh.
Tradotto da ComeDonChisciotte.

Il presidente Donald Trump non ha preso in considerazione degli  importanti rapporti inviati dall’ intelligence, quando decise di attaccare la Siria dopo aver visto le immagini di bambini che morivano.

 Seymour M. Hersh ci racconta il caso del presunto attacco di gas Sarin.

 

Il 6 aprile il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha autorizzato un attacco con missili Tomahawk sulla base aerea di Shayrat, nella Siria centrale, come rappresaglia per quello che ha definito un attacco mortale condotto con agenti nervini dal governo siriano, due giorni prima, contro la città ribelle Di Khan Sheikhoun. Trump ha dato l’ordine benché fosse stato informato dall’intelligence USA che non era stata trovata nessuna prova che i siriani avessero usato armi chimiche.
L’intelligence aveva riferito chiaramente che il 4 aprile  i siriani avevano colpito un sito in cui si stava tenendo una riunione jihadista, utilizzando una bomba-intelligente russa equipaggiata con esplosivi convenzionali. I dettagli sull’attacco, comprese le informazioni sui cosiddetti obiettivi-di-alto-valore, erano stati forniti dai russi vari giorni prima a funzionari americani e agli alleati militari di Doha, che hanno la missione di coordinare tutte le forze aeree alleate siriane, russe e USA  che operano nella regione.
 
Alcuni funzionari americani sia militari che dell’intelligence sono rimasti particolarmente imbarazzati dalla determinazione del presidente di ignorare il fatto che non esistevano le prove. “Non ha nessun senso” ha detto un funzionario ai colleghi quando è venuto a conoscenza della decisione di bombardare. “Sappiamo che non ci sono stati attacchi chimici …  i russi sono furiosi e dicono che abbiamo avuto a disposizione tutti gli strumenti di intelligence e che CONOSCIAMO LA VERITA’ …   suppongo che non ha ha avuto nessuna importanza il fatto che abbiamo scelto Clinton o Trump”.

Poche ore dopo il bombardamento del 4 aprile, i media di tutto il mondo erano pieni di foto e video di Khan Sheikhoun con immagini di vittime morte o morenti, colpite da sintomi di avvelenamento per gas nervino. Caricati su social media da attivisti locali, tra cui i Caschi Bianchi – i White Helmets che sono stati tra i primi a muoversi – un gruppo ben noto per la loro stretta collaborazione con l’opposizione siriana.

 Seymour M. Hersh exposed the My Lai Massacre in Vietnam 1968. He uncovered the abuses at Abu Ghraib prison in Iraq and many other stories about war and politics
Seymour M. Hersh   ha documentato il massacro di My Lai in Vietnam nel 1968 ed ha scoperto gli abusi nella prigione di Abu Ghraib in Iraq e molte altre storie di guerra e politica  –  Foto :  Getty Images/Getty Images North America

L’origine delle foto non era chiara e nessun osservatore internazionale ha potuto ancora controllarne le fonti, ma l’impatto immediato in tutto il mondo ha fatto sapere che si trattava di un uso deliberato del gas nervino sarin,  autorizzato dal Presidente siriano  Bashar Assad. Trump ha sostenuto queste affermazioni in una sua dichiarazione poche ore dopo l’attacco, descrivendole come “azioni disgustose” commesse da Assad come conseguenza della “debolezza e delle esitazioni” dell’amministrazione Obama nel rispondere  – ha detto –  all’uso fatto in passato di armi chimiche in Siria.

A dispetto di quello che sapevano molti esperti della sua squadra di sicurezza nazionale, Trump non è stato smentito nelle successive 48 ore dopo gli intensi incontri e decisioni. Da una serie di interviste, mi è parsa evidente una totale disconnessione tra il presidente e molti dei suoi consiglieri militari e funzionari di intelligence, nonché ufficiali sul campo nella regione che avevano una diversa interpretazione della natura dell’attacco siriano a Khan Sheikhoun . Mi sono state fornite prove su questo scollamento, sotto forma di trascrizioni di comunicazioni in tempo reale, immediatamente dopo l’attacco siriano del 4 aprile.  Durante una procedura di pre-strike conosciuta come deconfliction, americani e russi si scambiano informazioni regolarmente l’un l’altro e  con anticipo: dettagli sui piani di volo previsti e sulle coordinate di destinazione, per garantire che non vi siano rischi di collisione o di scontri accidentali (i russi parlano anche per conto dell’esercito siriano). Queste informazioni vengono fornite quotidianamente alla sorveglianza AWACS degli americani che controllano gli aerei una volta in volo. Il successo e l’importanza della deconfliction, si possono misurare dal fatto che non ci sia stata ancora nessuna collisione e nemmeno un rischio di eccessivo avvicinamento tra i bombardieri supersonici alleati, americani, russi e siriani.

Militari dell’aeronautica russa e siriana hanno fornito dettagliatamente il piano di volo del 4 aprile, attentamente pianificato da e per Khan Shiekhoun direttamente in inglese, ai deconfliction monitors che sono a bordo degli aerei AWACS, di pattuglia vicino al confine turco, 60 miglia o più a Nord.

Il bersaglio siriano di Khan Sheikhoun, come condiviso con gli americani a Doha, è stato descritto come una cisterna a due piani a nord della città. L’intelligence russa, che si coordina se necessario, con Siria e USA, nell’ambito della lotta comune contro gruppi jihadisti, aveva stabilito che nell’edificio si doveva tenere una riunione ad alto livello di leader jihadisti, tra cui rappresentanti di Ahrar al-Sham e del gruppo affiliato al-Qaida, già noto come Jabhat al-Nusra. I due gruppi avevano recentemente unito le loro forze e controllavano la città e l’area circostante. L’intelligence russa ha descritto questo edificio-cisterna come un centro di comando e controllo che ospitava un negozio di alimentari e altri locali commerciali al piano terra oltre ad altri negozi essenziali nelle vicinanze, tra cui un negozio di tessuti e uno di elettronica.

“I ribelli controllano la popolazione controllando la distribuzione delle merci che servono per vivere: cibo, acqua, olio da cucina, gas propano, fertilizzanti per coltivare i raccolti e insetticidi per proteggere le colture” mi ha detto un consigliere senior dell’ intelligence americana che ha lavorato in posizioni di alto livello al Defense Department and Central Intelligence Agency. Il piano interrato serviva come deposito per razzi, armi e munizioni, oltre a prodotti da distribuire gratuitamente alla comunità, tra cui farmaci e decontaminanti a base di cloro per la pulizia dei cadaveri prima della sepoltura. Il punto di incontro – un headquarter regionale – era al piano di sopra. “Era un luogo di incontro stabilito” mi ha detto il consigliere-informatore. “Un posto usato da sempre e considerato sicuro, dove conservare  armi, comunicazioni, file e una centrale di mappe”. I russi intendevano verificare con la loro intelligenza e avevano mandato un drone per diversi giorni sopra il sito per monitorare le comunicazioni e sviluppare quello che, nella comunità di intelligence, è noto come POL – pattern of life- con l’obiettivo di prendere atto di chi entrava e  usciva dall’edificio, e di tenere traccia delle armi che andavano avanti e indietro, compresi razzi e  munizioni.

Il motivo del messaggio russo a Washington che informava dell’obiettivo previsto era di assicurarsi che qualsiasi asset o informatore della CIA, che fosse riuscito a infiltrarsi nella direzione jihadista, fosse avvertito di non partecipare alla riunione. Mi è stato detto che i russi hanno passato l’avviso direttamente alla CIA. “Stavano giocando pulito” mi ha detto il consigliere-informatore. I russi avevano osservato che la riunione jihadista si stava tenendo in un momento di forte pressione  per gli insorti: forse Jabhat al-Nusra e Ahrar al-Sham stavano cercando disperatamente di creare un  nuovo clima politico. Negli ultimi giorni di marzo, Trump e due dei suoi principali sostenitori del Security Nazionale – il Segretario di Stato Rex Tillerson e l’Ambasciatore dell’ONU Nikki Haley – avevano dichiarato che, come scritto sul New York Times, la Casa Bianca  aveva  abbandonato l’obiettivo “di spingere  Assad” a lasciare il potere, segnando un forte smarcamento dalla politica del Medio Oriente dell’amministrazione Obama seguita per più di cinque anni “. Il segretario stampa della Casa Bianca, Sean Spicer, ha detto ad un briefing del 31 marzo che “c’è un Realtà che dobbiamo accettare “, intendendo che Assad era lì per rimanere.

Agenti dell’intelligence russi e siriani, che coordinano da vicino le operazioni con i vertici di comando americani, hanno chiarito che l’attacco  su Khan Sheikhoun era stato fatto a causa del suo alto valore strategico. “Improvvisamente è diventato un punto rosso-caldo, una missione fuori dall’ordinario – fuori dalla programmazione. Tutti gli operativi della regione –  esercito, Marines, Air Force,  CIA e NSA – dovevano sapere che era successo qualcosa per cui i russi avevano dato alla Siria una bomba guidata e questa è una cosa rara. I russi sono avari con queste loro bombe guidate e raramente le condividono con la Siria. I siriani hanno scelto il loro miglior pilota per questa missione, il loro miglior wingman”. L’intelligence aveva pre-annunciato il bersaglio, scelto dai russi, e di questa missione  è stata data la massima risonanza possibile all’interno della comunità americana.

L’Ordine di entrare in azione per le operazioni militari USA, emesso dal Presidente del Capo di Stato Maggiore, fornisce istruzioni che delimitano il rapporto tra forze americane e russe operanti in Siria. “È un ordine di attaccare che stabilisce quello che sei autorizzato a fare ” dice ancora il consigliere-informatore. “Non condividiamo il controllo operativo con i russi. Non facciamo operazioni o attività insieme direttamente a sostegno delle operazioni degli altri. Ma il coordinamento è consentito. Ci teniamo  informati su quanto che sta succedendo e in questo ambito c’è uno scambio reciproco di intelligence.   Se veniamo a conoscenza di qualche indiscrezione  che potrebbe aiutare i russi, ci coordiniamo e i russi fanno lo stesso per noi. Quando abbiamo un suggerimento a proposito di una centrale di comando e controllo”  – ha aggiunto il consigliere-informatore, riferendosi all’obiettivo di Khan Sheikhoun” facciamo quello che possiamo per aiutarli nelle loro azioni.” Questo non era un attacco con armi chimiche. E’ una favola, se così fosse stato, tutti i soldati che hanno portato, caricato e armato quell’arma – che sembrava una bomba convenzionale da 500 libbre – avrebbero indossato indumenti Hazmat,  come protezione  in caso di fuoriuscita del gas. Senza protezioni ci sarebbero state ben poche possibilità di sopravvivere. Il gas Sarin ad uso militare comprende additivi destinati ad aumentare la tossicità e la letalità per massimizzare il suo effetto di morte. E’ stato creato per questo, è inodore, è invisibile e la morte può venire entro un minuto: nemmeno una nuvola.  Perché la gente potrebbe scappare …

This photograph by the Syrian opposition (Edlib Media Center) shows the aftermath of a strike against the town of Khan Sheikhoun. A large building was hit, but it’s unclear were the strike took place exactly

Questa foto dell’opposizione siriana (Edlib Media Center) mostra le conseguenze del bombardamento contro la città di Khan Sheikhoun. Un grande edificio è stato colpito, ma non è chiaro cosa sia avvenuto esattamente.
– Fonte: ZUMAPRESS.com/Shalan Stewart
 

L’obiettivo era colpire alle 6:55 del 4 aprile, poco prima della mezzanotte di Washington. Una valutazione di danni da bombe ( Bomb Damage Assessment- BDA) delle forze armate USA ha stabilito che il calore e la forza della bomba siriana da 500 libbre ha causato una serie di esplosioni secondarie che avrebbero generato una enorme nuvola tossica diffusa sulla città, provocata dal  rilascio dei fertilizzanti, dei disinfettanti e di altri beni immagazzinati nel seminterrato, il suo effetto è stato  ingigantito dalla bruma del mattino, che ha mantenuto i fumi bassi, vicini al suolo. Secondo stime dell’intelligence – ha detto il consigliere-informatore –  lo scoppio ha ucciso fino a quattro capi jihadisti e un numero imprecisato di capetti e assistenti alla sicurezza. Non c’è nessuna conferma del numero di civili uccisi dai gas velenosi rilasciati dalle esplosioni secondarie, sebbene gli attivisti dell’opposizione abbiano riferito che ci sono stati più di 80 morti e che i media, come la CNN, abbiano portato la cifra fino a 92.  Medici Senza Frontiere, che ha curato alcune vittime di Khan Sheikhoun in una clinica 60 miglia a nord, ha riferito che “otto pazienti hanno mostrato sintomi – tra cui pupille congestionate,  spasmi muscolari e defecazione involontaria – che sono coerenti con l’esposizione ad un agente neurotossico come Gas Sarin o simili. “MSF ha anche visitato altri ospedali dove sono state portate altre vittime e ha scoperto che alcuni pazienti odoravano di candeggina come se fossero stati esposti al cloro “. In altre parole, ci sono prove che indicano che ci sia stato più di un prodotto chimico responsabile dei sintomi osservati, cosa che non sarebbe avvenuta se le forze aeree siriane – come hanno detto gli attivisti dell’opposizione – avessero buttato una bomba di gas-sarin, che non ha nessuna forza che possa scatenare esplosioni secondarie. La gamma dei sintomi è tuttavia coerente con il lancio di una miscela di sostanze chimiche, tra cui cloro e organofosfati utilizzati in molti fertilizzanti, che possono causare effetti neurotossici simili a quelli del gas-sarin.  Internet è entrato in azione in poche ore, e foto spaventose delle vittime hanno inondato reti televisive e YouTube. L’intelligence americana ha avuto  l’incarico di decidere che cosa era successo. Tra le informazioni ricevute c’è stata una intercettazione di comunicazioni siriane raccolte prima dell’attacco da  una nazione alleata. L’intercettazione, che ha avuto un effetto particolarmente forte su alcuni degli aiutanti di Trump, non faceva riferimento a  gas-nervini o al sarin, ma citava un generale siriano che discute di un’arma “speciale” e della necessità di scegliere un pilota altamente qualificato per il piano d’attacco. Il riferimento, per quanto hanno capito quelli dell’intelligence americana e molti degli sprovveduti aiutanti e membri della famiglia vicini a Trump, non poteva essere ad una bomba fornita dai russi con un sistema di guida incorporato.  “Se hai già deciso che è stato un attacco con i  gas, allora inevitabilmente dal discorso ascoltato, capisci che l’arma speciale non può essere altro che una bomba sarin”, ha detto il consigliere-informatore. “I siriani hanno programmato l’attacco contro Khan Sheikhoun? Assolutamente si.  Abbiamo intercettazioni  per dimostrarlo? Assolutamente no. Avevano intenzione di usare il gas- sarin? No. Ma il presidente non ha detto: “Abbiamo un problema e cerchiamo di risolverlo”. Ha solo voluto buttare tutta quella merda sulla Siria. ”

All’ONU il giorno dopo, l’ambasciatrice USA, Haley ha fatto sensazione sui media quando ha mostrato le foto dei morti e ha accusato la Russia di esserne complice. “Quanti altri figli devono morire prima che la Russia se ne preoccupi?” ha dichiarato e si è sentita anche un po’ di ironia nel  NBC News, in un reportage di quel giorno, che notava la fretta con cui gli americani hanno confermato che era stato usato il gas-nervino e la Haley ha subito collegato l’attacco direttamente al presidente siriano Assad. “Sappiamo che l’attacco di ieri è stato un nuovo basso attacco fatto dal barbaro regime di Assad”, ha detto,  criticando la Russia per il suo sostegno alle negazioni siriane su qualsiasi impiego di gas a Khan Sheikhoun. Ma altri a  Washington hanno fatto come l’ambasciatrice Haley : “Quello che non capisce la maggior parte degli americani è che se ci fosse stato un attacco siriano con  gas-nervino autorizzato da Bashar, i russi sarebbero 10 volte più sconvolti di chiunque altro in Occidente. La strategia della Russia contro l’ISIS, implica la cooperazione americana, che in quel modo verrebbe distrutta e Bashar si renderebbe responsabile di far incazzare tutta la Russia, con conseguenze inimmaginabili per lui.

Bashar lo farebbe? Quando sta per vincere la sua guerra? Ma che stiamo scherzando?”

Trump, un attento osservatore delle notizie che passano in televisione, ha affermato – mentre Re Abdullah di Giordania era seduto accanto a lui nell’ufficio ovale – che quello che era successo era “orribile, orribile” che era stato “un terribile affronto per l’umanità”. A una richiesta se la sua politica verso il governo di Assad sarebbe cambiata, ha detto: “Vedrete!”  e ha fatto capire che la risposta sarebbe arrivata alla successiva conferenza stampa con il Re Abdullah: “Quando uccidi bambini innocenti, piccoli innocenti – neonati, bambini piccoli   – Con un gas chimico tanto letale … si va oltre molte, molte linee, si va oltre la linea rossa.  L’attacco contro i bambini di ieri ha avuto un grosso impatto su di me. Grande impatto … è molto, molto possibile ... che il mio atteggiamento verso la Siria e Assad sia cambiato, molto “.

Poco dopo aver visto le foto – ha riferito il consigliere – Trump ha dato istruzioni  all’apparato di difesa nazionale di progettare una ritorsione contro la Siria. “L’ ha fatto senza parlare con nessuno. Gli incaricati del piano hanno poi chiesto alla CIA e alla DIA se c’era qualche prova che la Siria avesse avuto a disposizione gas- Sarin in qualche aeroporto vicino o nella zona. L’esercito doveva averlo da qualche parte per bombardare con il gas. ”   La risposta è stata: “Non abbiamo nessuna prova che la Siria abbia avuto sarin o che ne abbia usato”– ha detto il consigliere-informatore – “La CIA ha detto anche che non esisteva nemmeno qualche residuo di  Sarin a Sheyrat [l’aeroporto da cui i bombardieri siriani SU-24 sono decollati il 4 aprile] e Assad non avrebbe avuto nessun motivo per commettere un suicidio politico“. Chiunque è stato coinvolto, eccetto il presidente, ha anche capito che un team altamente qualificato dell’ ONU aveva passato più di un anno a studiare il  presunto attacco siriano con gas-sarin del 2013, e che aveva concluso che tutto quanto era stato detto sulle armi chimiche esistenti in una dozzina di depositi di armi chimiche era infondato.

A questo punto, ha detto il consigliere-informatore, i progettatori della  sicurezza nazionale del presidente erano più che un po scettici: “Nessuno conosceva la provenienza delle fotografie. Non sapevamo chi erano i bambini o come si fossero feriti. Il Sarin in realtà è molto facile da essere rilevato perché penetra nei tessuti e tutto quello che c’è da fare per essere sicuri è prelevare un campione. Sapevamo che c’era stata una nuvola e che il fumo causa irritazioni dannose per le persone. Ma non si può saltare dal fumo alla certezza che Assad aveva nascosto il gas-Sarin all’ONU perché voleva usarlo a Khan Sheikhoun. “L’intelligence ha detto chiaramente che un bombardiere siriano SU-24 aveva usato un’arma convenzionale per colpire il suo obiettivo : Non c’era nessun test che fosse una prova chimica. Eppure è  stato impossibile per gli esperti persuadere il presidente di questo,  una volta che il presidente aveva deciso. “Il presidente ha visto le fotografie di bambini avvelenati e ha detto che era stato Assad” –  ha detto il consigliere-informatore –  “È tipico della natura umana. Saltare alla conclusione a cui si vuole arrivare. Gli analisti di intelligence non discutono con un presidente. Non hanno nessuna intenzione di dire: “Sig. Presidente, se Lei la pensa così, NOI CE NE ANDIAMO !”.

President Donald J. Trump with some of his closest advisors at Mar-a-Lago on April 6, 2017 at a top secret briefing on the results of the missile strike on Shayat Air Base
 
Il Presidente Donald J. Trump con alcuni dei suoi consiglieri  a Mar-a-Lago il 6 aprile 2017 durante un briefing segreto sui risultati del lancio missilistico sulla base aerea di  Shayat

Fonte: ASSOCIATED PRESS/AP Content

I consiglieri per la sicurezza nazionale hanno capito il  dilemma che stanno vivendo: Trump voleva rispondere all’offesa fatta all’umanità dalla Siria e non voleva esserne dissuaso. Avevano a che fare con un uomo che consideravano non insensibile o stupido, ma con dei limiti che, quando si tratta di prendere decisioni di sicurezza nazionale sono gravi. “Chiunque gli sia vicino conosce la sua propensione ad agire precipitosamente quando non conosce i fatti. Lui non legge niente e non conosce la realtà della storia,  preferisce presentazioni verbali e fotografie, è uno che si assume i  rischi e che accetta le conseguenze di una  decisione sbagliata che, nel mondo degli affari, gli farà perdere solo dei soldi.  Ma, nel nostro mondo, si perdono delle vite e ci vorrà molto tempo per recuperare i danni fatti alla nostra sicurezza nazionale, se decide male.  Gli avevano detto che non avevamo prove di un coinvolgimento siriano, eppure Trump ha detto “Let’s do it!”

Il 6 aprile, Trump ha convocato una riunione di ufficiali della sicurezza nazionale nel suo resort a Mar-a-Lago in Florida. L’incontro non era per decidere cosa fare, ma come farlo  – o, come alcuni volevano, come fare il minimo e far contento Trump. “Il capo già sapeva,  prima dell’incontro che l’intelligence non era pronta,  ma il punto non era quello, il motivo del meeting era :  “Ecco cosa farò ” e il capo aspettava solo di scegliere come.

Le informazioni di intelligence disponibili non avevano nessuna importanza. L’uomo più esperto seduto al tavolo era il Segretario della Difesa James Mattis, un generale dei marines in pensione che godeva del rispetto del presidente e che, forse,  sapeva quanto rapidamente avrebbe potuto perdere il suo ascendente.  Mike Pompeo, il capo della CIA, che aveva sempre dichiarato di non avere prove di una bomba chimica lanciata dai siriani, non era presente. Il segretario di Stato Tillerson era un uomo con tanta voglia di lavorare tanto e di leggersi tutti i rapporti diplomatici e di agenzia, ma non sapeva molto su come si fa una guerra e su come si fa un bombardamento. I presenti si sentivano presi al laccio – ha detto  il consigliere – Il presidente era emotivamente molto teso per il disastro e voleva delle opzioni tra cui scegliere”.

Ne ha  avute quattro, in ordine di estremismo. L‘opzione uno era di non fare nulla. Tutti  hanno capito che questa sarebbe stata  un non-starter. L’opzione due era mollare uno schiaffone: bombardando un campo aereo in Siria, ma solo dopo aver avvisato i russi e, far informare, i siriani, per evitare troppe vittime. C’è stato qualcuno che l’ha chiamata “opzione gorilla”: l’America si sarebbe sollevata in tutta la sua imponenza battendosi il petto con i pugni per mettere paura e per dare dimostrazione della sua determinazione, ma avrebbe provocato pochi danni reali. La terza opzione era quella di adottare il pacchetto di  bombardamenti che era stato presentato a Obama nel 2013 e che, alla fine,  Obama aveva scelto di non mettere in atto. Il piano prevedeva il massiccio bombardamento dei principali aeroporti siriani e dei centri di comando e di controllo con l’uso di aerei B1 e B52 lanciati dalle basi negli USA.  L’  Opzione quattro – ” la decapitazione”: rimuovere Assad bombardando il suo palazzo a Damasco,  tutta la sua rete di comando e controllo e tutti i bunker sotterranei dove avrebbe potuto ritirarsi in momenti di crisi.

“Trump ha escluso subito l’opzione 1” –  ha detto il consigliere e anche l’assassinio di Assad non è mai stato preso in considerazione. “Ma Trump in sostanza ha detto:” Voi siete l’esercito e io voglio un’azione militare “.” Il presidente all’inizio era anche contrario all’idea di dare un avviso ai russi prima di cominciare il bombardamento, ma poi, a malincuore, ha accettato. “Gli abbiamo dato l’opzione Goldilocks – non troppo calda, non troppo fredda, ma appena tiepida.” La discussione ha avuto anche dei momenti divertenti. Tillerson ha chiesto al meeting di Mar-a-Lago perché il presidente non poteva semplicemente mandare dei bombardieri B52 a polverizzare la base aerea. Gli hanno risposto che i B52 erano molto vulnerabili ai missili terra-aria (SAM) che proteggono quella zona e che impiegando i B52 sarebbe stato necessario un fuoco di copertura che avrebbe potuto uccidere anche dei soldati russi. « What is that?»   ha chiesto Tillerson.  Beh, signore, gli hanno detto, significa che dovremmo distruggere tutte le postazioni  SAM lungo il percorso di volo dei B52, e quelle postazioni sono occupate dai russi e potremmo andare incontro a una situazione molto più difficile”.  La lezione è stata questa: grazie a Dio c’erano uomini dell’esercito presenti alla riunione” – ha detto il consigliere-informatore – “che hanno fatto il meglio che hanno potuto fare visto che la decisione era già stata presa”.

Cinquantanove i missili Tomahawk sono stati lanciati da due portaerei americane in servizio nel Mediterraneo, la Ross e la Porter, sulla base aerea di Shayrat vicino alla città controllata dal governo di Homs. Il bombardamento ha avuto il successo sperato, in termini di minimi danni provocati. I missili avevano un carico utile leggero – circa 220 libbre di HBX, la versione moderna del TNT per l’esercito. I serbatoi di benzina dell’aeroporto, un obiettivo primario, sono stati polverizzati – ha detto il consigliere-informatore – innescando così un enorme incendio e nuvole di fumo che hanno interferito con il sistema di controllo degli altri missili. Quasi 24 missili non hanno colpito i loro bersagli e solo alcuni dei Tomahawks sono entrati effettivamente nello spazio dell’ hangar, distruggendo nove aeromobili siriani, molto meno di quelli dichiarati dall’amministrazione Trump. Mi è stato detto che nessuno dei nove aerei era operativo: gli aerei danneggiati sono quelli che le Forze Aeree chiamano hangar queens (quelli da cui si prendono solo pezzi di ricambio). “Sono stati agnelli sacrificali”  La maggior parte del personale e degli aerei da combattimento operativi erano stati trasferiti alle basi vicine, già varie ore prima dell’inizio del raid. Le due piste e i parcheggi per gli aerei, che erano stati presi di mira, sono stati riparati e sono tornati in funzione entro otto ore. Tutto sommato, è stato poco più di un costoso spettacolo di fuochi d’artificio.

“È stato un Trump show dall’inizio alla fine” –  ha detto il consigliere-informatore. “Alcuni dei consiglieri del presidente per la sicurezza nazionale hanno visto la missione come l’effetto minimo di una decisione sbagliata che era stata presa e che avevano l’obbligo di mettere in atto. Ma non credo che i responsabili della sicurezza nazionale si permetteranno ancora di essere trascinati in un’altra decisione sbagliata. Se Trump avesse scelto l’opzione tre, ci sarebbero state alcune dimissioni immediate “.

Dopo il meeting, con i Tomahawks già  in viaggio, Trump ha parlato alla nazione da Mar-a-Lago ed ha accusato Assad di aver usato il gas nervino per soffocare ” vite di uomini, donne e bambini impotenti con una morte lenta e brutale per tanti di loro … Nessun figlio di Dio dovrebbe mai subire un orrore come quello. ” I giorni a seguire sono stati per lui i giorni migliori come presidente. L’America si è unita intorno al suo comandante in capo, come sempre in tempi di guerra. Trump, colui che aveva lanciato una campagna che sosteneva la pace con Assad, stava bombardando la Siria, e  11 settimane dopo essere diventato presidente,è stato acclamato per aver bombardato la Siria dai repubblicani, dai democratici e dai media. Un importante anchorman televisivo, Brian Williams di MSNBC, ha usato la parola “beautiful” per descrivere le immagini dei Tomahawks lanciati dal mare. Parlando alla CNN, Fareed Zakaria ha dichiarato: “Penso che Donald Trump ora sia diventato il Presidente degli Stati Uniti”. Una rassegna stampa dei primi 100 quotidiani americani ha mostrato che 39 hanno pubblicato editoriali a favore del bombardamento tra cui  New York Times, Washington Post e Wall Street Journal.

The Tomahawk missiles only did little damage to the Syrian air base
I missili  Tomahawk hanno fatto solo lievi danni alla base aerea siriana  –  Fonte :  AP Photo/HM BH

Cinque giorni dopo, l’amministrazione di Trump ha invitato i media nazionali per un briefing sull’operazione siriana affidata ad un alto funzionario della Casa Bianca che non doveva essere identificato. La sostanza del briefing era denunciare la persistente e categorica denuncia della Russia che il gas Sarin non fosse stato utilizzato nel bombardamento di Khan Sheikhoun, e questa era una menzogna perché il presidente Trump aveva detto il contrario (che il gas-sarin era stato usato). Questa affermazione, non contestata o messa in discussione da nessuno dei giornalisti presenti, è diventata poi la base di una serie di altre critiche:

– Le continue bugie dell’ amministrazione di Trump sull’uso del gas-sarin da parte della Siria hanno portato a una diffusa convinzione nei media e nel pubblico americano che la Russia abbia scelto di essere coinvolta in una disinformazione corrotta e in una campagna di copertura della Siria.

– Le forze militari russe erano stanziate in Siria nel campo aerospaziale di Shayrat (come in altre basi siriane), ventilando la possibilità che la Russia avesse spinto la Siria ad usare il sarina Khan Sheikhoun, senza far nulla per fermarlo.

– L’uso del gas-sarin e la difesa  fatta dalla Russia di tale uso hanno fortemente fatto pensare che la Siria avesse nascosto le scorte di gas-nervino al team di esperti di disarmo dell’ONU  che avevano ispezionato e rimosso tutti gli agenti di guerra chimica dichiarati, dai 12 depositi di armi chimiche siriane previsti dall’accordo elaborato dall’amministrazione Obama e dalla Russia dopo il presunto, ma non ancora dimostrato, uso di Sarin dell’anno precedente contro una ribellione in un sobborgo di Damasco.

Il vocabolario usato nel breefing ha fatto un attento uso delle parole “pensare”, “suggerire” e “credere” almeno 10 volte durante l’evento durato 30 minuti. Ma il relatore ha anche detto, durante il briefing che le affermazioni si basavano su dati declassificati da “colleghi della intelligence” e non ha mai detto, e forse nemmeno sapeva,  che gran parte delle informazioni declassificate dalla intelligence indicavano che la Siria non aveva usato gas-sarin durante  il bombardamento del 4 aprile.

The Times’ account did note a Russian denial, but what was described by the briefer as “declassified information” suddenly became a “declassified intelligence report.” Yet there was no formal intelligence report stating that Syria had used sarin, merely a “summary based on declassified information about the attacks,” as the briefer referred to it.

La stampa mainstream ha risposto esattamente nel modo in cui la Casa Bianca aveva sperato: la storiella della presunta copertura data dalla Russia all’uso del gas-sarin fatto in Siria è stata la notizia che ha dominato l’informazione e molti dei media più importanti hanno ignorato la miriade di vuoti lasciati dal briefing. C’era nell’aria un senso di nuova guerra fredda.  Il New York Times, ad esempio – il quotidiano leader in America – ha fatto questo titolo: “La Casa Bianca accusa la Russia di coprire un  attacco chimico in Siria.” Il Times  però non ha fatto notare che la Russia negava tutto, e le parole dette nel briefing come ” possibilità ” sono diventate subito una “rapporto declassificato dell’ intelligence”, anche se non c’era stato nessun  rapport formaleo dell’ intelligence che affermasse che la Siria aveva fatto uso di gas-sarin, ma esisteva semplicemente un “sommario basato su informazioni declassificate sull’attacco”

La crisi è scivolata in seconda pagina verso la fine di aprile, quando Russia,  Siria e  Stati Uniti si sono concentrate sull’annientamento dell’ISIS e  delle milizie di al-Qaeda.  Per molti di quelli che avevano lavorato durante la crisi comunque, ancora restano delle preoccupazioni.  “I salafisti e i jihadisti hanno ottenuto tutto quello che volevano ottenere con il loro inganno sull’uso del gas-nervino siriano” – mi ha detto il consulente per l’intelligence Usa, riferendosi alla nuova fiammata di tensione tra Siria,  Russia e America. ” Il problema è che cosa potrebbe succedere se si metterà in scena un altro false-flag per far aumentare l’odio verso la Siria?  Trump ha già fatto alzare tanto l’attenzione e si è messo all’angolo con la sua decisione di bombardare.

E non pensate che questi ” bravi ragazzi” non stiamo già progettando un altro falso attacco. A a quel punto Trump non avrà altra scelta se non bombardare di nuovo, e più forte e  Trump non è uno che dice che ha fatto un errore.”

 

 La Casa Bianca non ha risposto alle domande specifiche sul bombardamento di Khan Sheikhoun e dell’aeroporto di Shayrat. Queste domande sono state inviate via e-mail alla Casa Bianca il 15 giugno e non ha mai risposto.

 

Seymour Hersh

 

Fonte originale:  

https://www.welt.de/politik/ausland/article165905578/Trump-s-Red-Line.html

Tratto da: https://comedonchisciotte.org/la-linea-rossa-del-trump-show/.

 

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

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