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Chi rappresenterà questo paese sgangherato?

Un botta e risposta fra un lettore e #GiuliettoChiesa sui limiti del #MovimentoCinqueStelle e su una forza da non disperdere

Chi rappresenterà questo paese sgangherato?
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31 Maggio 2015 - 21.59


ATF

Carissimo
Giulietto Chiesa,


Non
sto qui a tentare di argomentare su cose di cui lei è maestro e da
cui ho appreso e continuo ad apprendere, seguendo con attenzione
anche le sue pubblicazioni: lì è visibile il distillato del suo
pensiero. Dunque non faccio accenno a questioni trattate e sempre in
via di esserlo. D”altronde, sarebbe da sciocchi credere o convincersi
che le modalità comunicative e di espressione del pensiero via web
possano produrre cultura. È un mezzo che ha il suo limite (e ahimè
anche la sua forza) nella quasi immediata deteriorabilità del
messaggio, per cui giocoforza è la spazzatura a trovarvi il suo
luogo d”elezione, e per soprammercato la produce nella forma ormai
capillare di una sottocultura testarda e inviperita.

Vado
al punto, riportando un mio breve post. La sostanza è che: pare sia
un tabù tentare di rivoltare il M5s come un calzino. Manca, insomma
una critica radicale alla “falsa critica” che svolge
funzione omeopatica, e che rende il gioco pericoloso, bloccando la
reale dialettica sociale, annacquandola.

Il
post così tagliava corto:

“Il
giorno stesso dell”approvazione della legge elettorale che ricalca
perfettamente quella di Giacomo Acerbo (1923), la protesta non ci fu.
E chi avrebbe dovuto farla e promuoverla in ogni angolo di quartiere,
come organizzazione oppositiva interna al parlamento e movimento
politico dell”alternativa, lanciò i suoi adepti a reclamare il
cosiddetto “reddito di cittadinanza”, fino a monopolizzare
la Perugia-Assisi. È una tecnica che attraverso una cosa che
potrebbe essere definita legittima o essere percepita come giusta,
rimane estranea all”obiettività reale e astratta per via del suo
slegame con l”attuale assetto del debito (Fiscal Compact) e con gli
elementi demonici della politica centrale europea; è una tecnica che
devia il dissenso reale e urgente, lo estromette dal discorso e lo
neutralizza: è ancora una volta la tecnica della diversione che
perpetua il sistema vigente.

Bravi
Grillo & Casaleggio, a cui tale legge offre il destro. Fessi,
ingenui e ancora una volta ingannati i loro proseliti. E l”italia
precipita, con la complicità…”

Non
so se può stimolare una riflessione, che sinceramente credo che lei
abbia condotto già da prima che cominciasse a far percepire di
quando in quando le sue distanze. Ma è assente un discorso analitico
e critico di quel Movimento con le Stelle. Che manchi il coraggio? O
ci vedo male io? Il “grillino” questo nuovo tipo umano che
solo un paese così sgangherato come il nostro poteva produrre. Ma
che razza di tipo è?, logiche dei vertici a parte.


Cordiali
Saluti

Domenico
Quartarone

Caro
Domenico,


la
sua è una di quelle lettere che meritano una risposta “collettiva”.
La merita perché tocca due questioni che richiedono una riflessione,
almeno tra coloro che vengono sul web per cercare di capire, per
“dare una mano”, per ragionare. Per gli altri, ahinoi,
valgono le cose che lei scrive: di una sottocultura “testarda e
inviperita”. Che, comunque, è uno scalino più in alto della
ormai tetragona sottomissione cieca di grandi masse abbrutite.
Sfortunatamente esiste un mito (largamente diffuso nella categoria
sovrastante, tra i giovani, e in quella ancora più ristretta,
degl”intellettuali) secondo cui il web sarebbe il regno di molte cose
meravigliose, come la libertà di potersi esprimere, a prescindere
dai contenuti che si vorrebbero esprimere, oppure della libertà di
accedere a ogni tipo d”informazione, senza limiti e divieti etc.

Entrambi,
come lei sa bene, “miti”, illusioni, effetto di una
mistificazione ideologica totale. Non solo non si vede la foresta
della “comunicazione”, ben più importante dei radi alberi
dell”informazione. Peggio: scompare del tutto, in questo modo e con
questo mezzo, la gerarchia dei saperi. Peggio: s”ignora la realtà
delle masse, immense, che vagolano nel web non alla ricerca del
sapere, ma dall”abbrutimento e/o dello svago.

Gl”intellettuali,
poi, proiettano sul “volgo” le loro stesse aspirazioni e i
loro limiti, pensando che tutti siano come loro, cioè alla ricerca
del “sapere”. Così non vedono (come non l”hanno mai visto)
che le masse vanno sul web per i motivi più disparati: praticamente
tutti quelli che non hanno nulla a che vedere con l”informazione
“alta”. Così, per esempio, si spiega come mai negli Stati
Uniti (paese che di più internettiano non ce n”è), quasi metà
della popolazione creda nel “creazionismo”, cioè che il
mondo che ci circonda sia stato creato da Dio onnipotente nei
fatidici sette giorni biblici. Che è la prova definitiva che
Internet non ci salva dall”ignoranza e, se possibile, la accresce.

Così,
con queste note, molto realistiche, siano entrati nella sua seconda
domanda/critica. Quella che riguarda l”assenza di un discorso
analitico e critico sul Movimento 5 Stelle. Lei mi da atto di avere
fatto “percepire” le mie distanze”, “di quando in
quando”. È così. Esattamente. Per il rispetto, dovuto, a un
grande sommovimento che abbiamo di fronte e che è in evoluzione.
Che, dunque, non merita giudizi sommari e affrettati. Né voglio qui
modificare il mio atteggiamento “prudente”. Fin
dall”inizio, quando votai e invitai a votare per il M5S, criticai le
clamorose sciocchezze che i due Dioscuri andavano distribuendo in
tema di Web e di “democrazia online”. E non ho cessato di
farlo. Ma capivo perfettamente che era uno dei modi per parlare
proprio a quel pubblico indistinto che rappresenta molte e disparate
esigenze, critiche, malumori, cultura e incultura, semplificazione e
sdegno, democrazia e rispetto, insieme a pulsioni apertamente
reazionarie.

La
raccolta è stata fruttuosa: 9 milioni di voti, il 25%
dell”elettorato attivo. Appunto una grande massa di persone con cui
era follia non cercare il dialogo. La sinistra (ovvio che non mi
riferisco al Partito Democratico) non ci provò neppure. Io ci ho
provato e ci provo. Ma senza illusioni. Questo “movimento”
non poteva essere – per la sua composizione improvvisata e
eterogenea, prodotto insieme della crisi economica e sociale , e
anche della degenerazione culturale e morale di un paese che lei
giustamente definisce sgangherato – “rivoluzionario”,
portatore di valori e proposte realmente alternative. I due Dioscuri
glielo hanno fatto credere, così come, nella loro ignoranza della
politica, gli hanno fatto credere che potevano “cambiare il
paese”. Magari con il 30%. Poi, quando è apparso evidente il
loro limite, hanno cominciato a ingannare il Movimento. L”esempio
della legge elettorale, che lei qui riporta, ne è la prova provata.
E non l”unica.

L”inganno
è proseguito, e prosegue, con la nomina dall”alto di “direttori”,
con le consultazioni, abbastanza ridicole, della “base”
ecc. Con la retorica del «non
statuto» e dell”«uno
vale uno». Alla quale crede
ormai solo uno sparuto gruppo di fedelissimi, restii a qualunque
analisi critica.

Così
è cominciato il declino, inesorabile, inevitabile in queste
condizioni. Ma io non credo che siamo mai stati di fronte a quello
che lei definisce “un nuovo tipo umano, il grillino”. Non
credo siano persone diverse da quelle che, in Gran Bretagna, hanno
votato per Farage, in Francia per Marine Le Pen, in Grecia per
Tsipras , in Spagna per Iglesias. Siamo in una fase di profonda
transizione, in cui grandi masse non hanno più fiducia nei partiti
tradizionali (che le hanno tradite, ed esse se ne rendono conto,
confusamente) e vanno alla ricerca, dovunque, di alternative. Le
quali o non ci sono ancora, oppure sono quelle estreme, che non
riescono comunque a mettersi al passo con le nuove esigenze di
protesta. Grillo e Casaleggio hanno percepito il momento (e in questo
sta il loro unico valore). Ma non potevano e non potranno, per i loro
evidenti limiti, a loro volta “sgangherati”, fare di questa
forza un motore del cambiamento reale. Per la banale constatazione
che non sanno dove andare. Compito di chi ha a cuore il destino del
nostro paese e della sua democrazia, evitare che la forza, che hanno
saputo evocare, vada dispersa.

UN ATTUALISSIMO INTERVENTO IN TEMA DEL 2012 (PRIMA DELLE ELEZIONI)

GIULIETTO CHIESA SUL M5S E ALTRI TEMI
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