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Perle ai pirla

I presunti anti-bufala rimangono vittime di una clamorosa auto-bufala. È successo a un sito che diffonde una notizia falsa sul caso Estonia/Giulietto.

Perle ai pirla
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Redazione Modifica articolo

3 Gennaio 2015 - 22.52


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I presunti anti-bufala
rimangono vittime di una clamorosa auto-bufala. È successo a “Perle
Complottiste”, un sito che ogni anno assegna un solenne premio
dagli intenti beffardi, il Perlone, a qualcuno che reputa autore di
notizie false diffuse in base a un pregiudizio “complottista”. In
realtà il sito vede in Giulietto Chiesa un bersaglio costante, cui dedica
lo stesso tipo di perseveranza e ragionevolezza che i manuali penali,
ma soprattutto psichiatrici, definirebbero ”stalking”. La
cosa, chissà perché, piace molto ai cosiddetti ”debunker” a
contratto. Ebbene, anche per l”assegnazione del ”Perlone 2014” il
sito ha appena proposto al ludibrio dei suoi lettori la figura di
Chiesa, considerando i contorni della vicenda del suo arresto
extralegale – avvenuta il 15 dicembre in Estonia – come «l”ennesima
fandonia partorita dal baffone». Non importa, alla Fabbrica dei
Perloni, che diversi gruppi parlamentari, l”Autorità della politica
estera europea, l”Ordine dei giornalisti, ecc., siano intervenuti e
abbiano protestato contro un arresto che ha impedito a un cittadino
europeo nel pieno dei suoi diritti di partecipare come relatore a un
dibattito politico. Non importa che l”ambasciatore italiano in
Estonia sia dovuto intervenire per far liberare Chiesa, pur non
riuscendo a impedire che saltasse la conferenza a cui il giornalista
era stato invitato. Non importa che l’ambasciatrice estone a Roma,
Celia Kuningas, sia stata convocata alla Farnesina. Il sito degli
sbufalatori – con sprezzo assoluto del ridicolo – ha deciso che non
è vero, e per dimostrare il suo sensazionale scoop, usa il suo
solito taglia-e-cuci: qui decontestualizza una frase, lì inserisce
un pregiudizio paranoico, poi un insulto e un”accusa gravissima di
malafede, là ancora trascura elementi decisivi che farebbero
emergere la verità (che anche un cronista alle prime armi
troverebbe), e infine – ciò che conta – somministra al lettore una
notizia falsa: insomma, confeziona una bufala che più bufala non
potrebbe essere, un”intossicazione giornalistica, sebbene
dilettantesca.


Gli
va comunque bene, perché – anche se sembra incredibile – ci sono
giornalisti che ogni tanto si danno di gomito citando come roba
potabile il liquame che esce da “Perle Complottiste”: ai mediocri
piace quel tono satirico bolso che non riesce mai a ingranare la marcia,
un”ironia inceppata da capufficio che si sforza di raccontare una
barzelletta col tono del castigamatti di provincia, ma fa ridere solo
i colleghi più rozzi e quelli più a loro agio nel branco.


Cos”hanno
fatto stavolta gli Uomini in Nero da sottoscala? Ci siamo permessi di
offrire a futura memoria la schermata della loro ricostruzione
dell”arresto di Chiesa così come appare nel post pubblicato il 1°
gennaio 2015 sul loro sito.


Per
chi non ha voglia di consumarsi gli occhi sulla schermata
trascriviamo più giù il testo. Una vera perla.




Da “Perle Complottiste”
del 1° gennaio 2015:




Infatti Giulietto Chiesa è
stato arrestato dalle autorità dell”Estonia dove si trovava
per una conferenza intitolata “La Russia è nemica
dell”Europa?”. Persino in questa circostanza Giulietto Chiesa è
riuscito a dare sfoggio della sua capacità di dire baggianate.


In una intervista
al Giornale
, Chiesa ha
spiegato che si è trattato di un “arresto
preventivo”
per impedirgli di parlare
delle vicende che riguardano i rapporti tra Europa e Russia:


[…]


E quando è stato
rilasciato, dopo alcune ore,
ha parlato di “deriva fascista”
in Europa
:


Un commento piuttosto
curioso, considerato che la Storia insegna che certi metodi sono
propri tanto dei regimi fascisti quanto di quelli comunisti per non
parlare delle varie teocrazie in generale.


In più di un”occasione,
come testimoniano le Perle che gli abbiamo dedicato in questi anni,
il nostro amatissimo baffone è riuscito nella non facile impresa di
smentire da sé le baggianate che andava raccontando. Questa volta è
stato attento a non cadere in contraddizioni ma il povero Giulietto è
perseguitato dalla mala sorte: ci ha pensato
la moglie a smentirlo
, parlando della vicenda
sul quotidiano
Repubblica:










Terminata la conferenza, il programma di Chiesa
prevedeva il rientro in albergo e quindi lo spostamento alla stazione
ferroviaria per prendere un treno diretto a Mosca. Una volta
rientrato in albergo, l”ex europarlamentare è stato però
raggiunto dalla polizia estone che gli ha comunicato che era in
“stato di arresto” e sarebbe stato “espulso entro 48
ore”.



Quindi Giulietto Chiesa
è stato arrestato DOPO aver parlato alla conferenza, non prima, come
ha tentato di far credere
. E pertanto la sua storiella
dell”arresto “preventivo” per evitare che parlasse, è
stata l”ennesima fandonia partorita dal baffone.


Non si capisce bene se
Chiesa sia stato espulso per essere entrato illegalmente in Estonia
(come riportano alcune fonti) o per essere stato dichiarato persona
non gradita dal governo estone.


E” molto probabile che
Chiesa conosca la verità ma, visti i suoi precedenti, non possiamo
fare alcun affidamento su ciò che racconta.


Di sicuro non si è
trattato di un arresto preventivo per impedirgli di parlare e se le
autorità estoni hanno ritenuto di liberarsene, avranno avuto i loro
buoni motivi.


Sta di fatto che non
possiamo esimerci dal candidare Chiesa anche per l”edizione 2014 del
Perlone.





Bene, avete letto tutto?
Notare che tutto l”impianto acrobatico della calunnia di ”Perle
Complottiste” si regge su una prova regina ridicola, ossia la
schermata di un articolo redazionale apparso nelle ore dell”arresto,
quando le notizie non erano ancora precise e il redattore online di
Repubblica.it interpolava i lanci d”agenzia. A quell”articolo sono
seguiti nei giorni successivi, su diversi quotidiani, i reportage
degli inviati e dei corrispondenti che avevano verificato l”esatta
sequenza delle notizie, come ad esempio ha fatto l”articolo di Nicola
Lombardozzi sull”edizione cartacea di “Repubblica” del 16 dicembre, intitolato
«Arrestato in Estonia Giulietto
Chiesa, la protesta dell”Italia», che spiega inequivocabilmente:
«L’arresto ha di
fatto cancellato un appuntamento nel quale sarebbero stati affrontati
temi non graditi al governo locale.»
E
altrettanto hanno scritto gli altri corrispondenti ed editorialisti
che hanno verificato la notizia. Cosa che invece non si son curati di
fare i pirla di Perle, che si guardano bene anche dal citare la
valanga di articoli che hanno smentito per settimane il loro stupidario.


Cӏ
anche una perla nella perla, quando i pirla scrivono: «Non si
capisce bene se Chiesa sia stato espulso per essere entrato
illegalmente in Estonia (come riportano alcune fonti)»
.


Come
sarebbe a dire “entrato ILLEGALMENTE”? Fino a prova contraria,
anche per l”Estonia, in quanto paese membro dell”Unione europea, vale
pienamente la Direttiva 2004/38/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 29
aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell”Unione e dei loro
familiari di circolare
e di soggiornare
liberamente

nel territorio
degli Stati
membri
.


Solo dei disonesti non riconoscono che Chiesa
è stato fermato violando le leggi europee, con un provvedimento che
gli è stato notificato solo verbalmente, o descritto in una nota del
governo estone, ma senza mai un riferimento a un protocollo,
a un atto preciso che tutti possano leggere. Dopo settimane siamo
ancora a quel punto. A chi ama la compagnia di “Perle Complottiste”
e l”olio di ricino può bastare la loro spiegazione: «se le autorità
estoni hanno ritenuto di liberarsene, avranno avuto i loro buoni
motivi»
. Fra squadristi non sarà ancora scoccato l”amore, ma la
reciproca comprensione è dunque già a buon punto. Auguri e figli
nazi.


Rimane
l”assegnazione dell”inutile Perlone. Possiamo chiudere un occhio e
non considerare un conflitto d”interessi il fatto che i tenutari di
Perle Complottiste decidano di assegnarlo a se stessi. Non sarebbero
credibili nemmeno in questa remota ipotesi, ma almeno avrebbero un guizzo diverso dal
marrone.




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