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Lati nascosti imperiali e subimperiali

Proprio quando occorrerebbe aiutare gli USA a deimperializzarsi senza collassi verticali, vanno ovunque al governo i bauscia, i fascisti e altri disastri [Piotr]

Lati nascosti imperiali e subimperiali
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17 Giugno 2014 - 01.18


ATF

di Piotr.


Il
lato nascosto di Bausciolandia

Il
40% al PD di Matteo Renzi mi ha abbastanza sorpreso ma non
sconcertato.

Tuttavia
conta anche il sempre più forte calo dell’affluenza alle urne,
così che il 40% del 58,6% fa meno del 24%. Ovviamente è un discorso
che vale per tutti.

Il
40% a Renzi è il 18 aprile del PD
. Ma con una differenza
rispetto all”alba della DC. Mentre nel 1948 la Democrazia Cristiana
aveva dalla sua il dopoguerra, la ricostruzione e le prime avvisaglie
di quello che verrà chiamato il ventennio d’oro del
capitalismo
, Renzi ha contro la resa dei conti di una
drammatica crisi sistemica
. Certo, il fiorentino cerca di usare
le stesse tecniche propagandistiche ma si capisce da lontano che è
un “bauscia”. Non è solo una questione di stile personale
o di gorgia fiorentina. Chiunque al suo posto, con la sua missione da
compiere, non potrebbe essere altro che un bauscia. Diciamo
che forse è il bauscia giusto al monumento
giusto
.

Povero
Renzi, se la DC dei tempi d’oro – composta per nulla da bauscia
ma da gente molto seria, democristiana ma seria – poteva giustamente
mostrare al “popolo sovrano” mezza pagnotta italiana e mezza
pagnotta americana, perché era nell’ordine degli eventi che
l’altra mezza pagnotta venisse dalla sponda opposta dell’Atlantico,
oggi le cose sono capovolte e Obama ha fatto capire chiaramente che
lui ha solo mezza pagnotta e il resto glielo devono dare i suoi
alleati, ad esempio tramite il “Transatlantic Trade and
Investment Partnership
”, il famigerato TTIP.

Insomma,
il trionfatore fiorentino è abile nella supercazzola
democristiana
, come dice Marco Travaglio, ma secondo me non sarà
molto sostenuto dagli eventi. Con l’appoggio degli Usa e facendo
leva sulla scocciatura degli Europei venuta ampiamente a galla con le
recenti elezioni, riuscirà a far allentare la politica di austerità
imposta dalla Germania (già Monti aveva iniziato a chiederlo,
nonostante i luoghi comuni un po’ superficiali di sinistra).

Quindi
assisteremo anche a qualche esempio di supercazzola economica
(come i famosi 80 euro). Qualcuno tirerà momentaneamente il fiato,
qualcuno si metterà in mostra col proprio servo encomio e qualcuno
si pavoneggerà. Ma avrà il fiato corto. Poi la realtà della crisi
sistemica ci ripiomberà addosso come un macigno ingigantito.

Insomma,
solo di derivati abbiamo un sacco vuoto grande come il 1000% del PIL
mondiale. E ci dicono che occorre riempirlo!

Con
tutta la buona volontà, anche se spremessero i lavoratori come
limoni e succhiassero tutta la ricchezza privata e pubblica come
vampiri, santi numi!, nessuno ha dieci Terre dieci per
riempire quel sacco. Occorrerà bruciare i libri contabili.

La
domanda cruciale è allora: Lo si farà concordemente in un
mondo a quel punto necessariamente multipolare (perché si
tratta anche di bruciare il Dollaro come moneta imperiale) o lo si
farà con devastanti guerre mondiali come è successo fin’ora
perché nessuno ha mai voluto rinunciare al proprio dominio?

Se
vogliamo essere realisti, il problema principale che
dovrebbero porsi gli alleati degli Usa non è come leccargli meglio i
piedi o fargli meglio una fronda micragnosa, ma come aiutarli, con la
collaborazione dei grandi Paesi emergenti, a deimperializzarsi
senza collassi verticali
che scatenerebbero in tutto il
mondo terremoti a cui nessuna forza politica e sociale in nessun
Paese è preparata e quindi dall”esito imprevedibile ma
prevedibilmente devastante.

Purtroppo
i governanti della UE sembrano avvitati in diversi giri viziosi e in
balia degli eventi. Non c’è nessuno statista di caratura al
governo di nessun Paese dell’Unione
e meno che meno uno
statista con una visione internazionale e globale dei problemi.
Nemmeno Obama sembra un gran che. Sembra solo aver registrato obtorto
collo che gli Usa devono fare i conti con altre forze e con le
proprie debolezze, come aveva iniziato a fare Bush Jr. nel suo ultimo
anno di presidenza. Temo che se la Clinton dovesse arrivare alla Casa
Bianca persino questa impropria “capacità” di fare la scelta
giusta dopo aver tentato tutte quelle sbagliate verrà meno. Ragion
per cui, faccio voti affinché alla Casa Bianca questa sponsor di
golpisti parafascisti non ci arrivi mai, con buona pace delle sue fan
che giracchiano a sinistra.

Il
lato nascosto dell”Impero.

Ho
recentemente ripreso in mano la storia di Lawrence d’Arabia e del
suo periodo. È molto istruttiva.

Probabilmente
pochi sanno che Thomas Edward Lawrence era un archeologo. Un
archeologo al servizio diretto dell’Impero Britannico,
analogamente ad altri studiosi di cose del Vicino Oriente, come
Gertrude Bell (donna dalla vita straordinaria sulla quale
Ridley Scott sta girando un film con Angelina Jolie, ma
che sarà probabilmente anticipato da un film di Werner Herzog
sullo stesso personaggio con protagonista Naomi Watts), o come
Harry St. John Philby esperto di Arabo e di lingue del
subcontinente indiano, il cui figlio sarà la famosa spia
doppiogiochista Kim, o come David Hogarth, grande
studioso degli Ittiti. Tutte persone di grande cultura, temperamento
e ingegno.

C’è
un motivo ovvio per cui l’Impero chiedeva il loro servizio: potendo
viaggiare, in quanto studiosi, senza destare troppi sospetti in aree
geostrategicamente delicate, essi fornivano la necessaria copertura
ad operazioni di intelligence, o potevano condurle
personalmente.

Ma
c’è un motivo più sottile, che va sotto quel concetto di
“orientalismo” straordinariamente descritto dal compianto
Edward Said nel suo omonimo saggio (Feltrinelli), cioè un
complesso articolato e coerente di discipline, che andavano
dall’archeologia, appunto, a nuovi campi di studio come la
linguistica comparata e che aveva un compito ben preciso:

“Teorizzare
l’Oriente, dargli forma, identità definizione, col pieno
riconoscimento del suo posto nella memoria storica, della sua
importanza nella strategia imperiale, del suo “naturale” ruolo di
appendice dell’Europa; conferire dignità al sapere acquisito
tramite l’occupazione coloniale, considerandolo un “contributo
alla cultura moderna”… . Sentire di poter disporre quasi a
piacimento, in quanto europei, della storia, della geografia, del
tempo degli orientali; istituire nuovi campi di specializzazione;
creare nuove discipline; suddividere, dispiegare, schematizzare,
incolonnare, classificare e registrare ogni cosa visibile (e se
possibile anche invisibile); da ogni dettaglio osservabile trarre una
generalizzazione; da ogni generalizzazione una legge immutabile sulla
natura, il temperamento, la mentalità e i tratti costituzionali
degli orientali; ma soprattutto tramutare la realtà viva in materia
libresca, possedere o credere di possedere la realtà principalmente
perché nulla in Oriente sembra potersi opporre efficacemente alla
forza dell’Occidente
.”

Come
ebbe a dire un alto papavero dell’amministrazione coloniale
britannica, Lord Curzon
nel
1914 alla Mansion House, gli studi orientali non erano un “
lusso
intellettuale
” bensì “un grande obbligo imperiale.”.
Quindi la scuola di studi orientali a Londra che egli proponeva era

“parte dell’indispensabile attrezzatura per il governo
dell’Impero
”. E infatti la scuola fu fondata e divenne la
London University School of Oriental and African Studies.

Più
muscolare di quello inglese – che in fondo faceva capo a una
piccola nazione e aveva quindi necessità di esercitare più egemonia
che repressione – l’imperialismo statunitense ci ha invece
innanzitutto abituati a grandi stragi
: dalle bombe atomiche su
Hiroshima e Nagasaki ai due milioni di morti in Vietnam, al milione e
mezzo di morti in Iraq. Più centinaia di migliaia di morti sparsi
qua e là. Negli ultimi venti anni gli Stati Uniti hanno aggredito un
Paese dietro l’altro, tra cui il Sudan, la Serbia, l’Afghanistan,
l’Iraq, la Libia, la Somalia. Marines, bombe, missili, budella
squarciate, crani fracassati, bambini bruciati vivi, donne
violentate, persone torturate, armi proibite
, come quelle usate
dagli Usa a Falluja, dagli Israeliani a Gaza e che ora
i nazisti di Kiev stanno utilizzando nelle zone russofone
dell’Ucraina
.

Non
basterebbe una Norimberga per questi crimini. Ma non ci sarà nessuna
Norimberga.

Ai
giorni nostri non sarebbe pensabile neppure un “Tribunale
Internazionale” come quello che nel 1966 fu fondato da Bertrand
Russell e Jean-Paul Sartre per indagare sui crimini di guerra
americani nel Vietnam.

Il
motivo è lampante: la sinistra, tranne pochissime eccezioni
in quella cosiddetta “estrema” (ma anche qui, ripeto, le
eccezioni sono rare) è stata completamente metabolizzata dal
nuovo orientalismo imperiale, cioè da
quella narrazione condotta all’unisono da partiti e media, che
utilizza concetti surrettizi e pervasi che creano un campo culturale
di grande efficacia permettendo al più alcune critiche a particolari
“modalità” imperiali, ma non alla “missione imperiale”, che
è data per scontata. Ovviamente ognuno la sconta in base a una o più
delle molteplici sfaccettature con cui si presenta (diritti umani,
lotta all’Hitler di turno, persino salvaguardia ecologica; e così
via).

L’orientalismo
classico da una parte doveva convincere gli Occidentali a sentirsi in
diritto di imperare (se non addirittura in dovere come suggerivano
concetti come il famoso “fardello dell’uomo bianco” di Rudyard
Kipling
) e dall’altra doveva fornire agli Orientali una
immagine di sé che li facesse in vario modo “collaborare”
con i loro dominatori.

Al
contrario, cosa stupefacente, il neo-orientalismo deve innanzitutto
convincere ad appoggiare l’Impero chi in Occidente dovrebbe invece
essere antimperialista. Un vero lavaggio del cervello. Grazie anche
alla pervasività dei media moderni il lavoro non si è rivelato poi
così complesso: bastava appropriarsi di parole d’ordine, concetti
e termini progressisti e dare in restituzione il senso comune
dell’avversario all’attacco presentato in confezione e con griffa
accettabili. E così, al posto di raffinati cervelli come Gertrude
Bell o T. E. Lawrence sono infine bastati venditori di fumo e
intellettualotti imbonitori da quattro soldi.

Mission
accomplished
!

Oggi
un Bertrand Russell o un Jean-Paul Sartre che volessero istituire un
“Tribunale internazionale contro i crimini di guerra” sarebbero
visti come dei provocatori. Innanzitutto dai “progressisti”,
termine al quale io difficilmente riesco ancora ad associare qualche
valore positivo.

Nel
giro di un decennio le centinaia di migliaia, i milioni di persone,
che protestavano contro le guerre di Bush Jr. sono state spazzate
via. Ma non con la forza. Sono state spazzate via dalla propria
testa
.

La
crisi avanza, il sistema unipolare centrato sugli Usa cede, ma – cosa
per certi versi paradossale – la capacità dell’apparato culturale
imperiale di essere egemonico miete un successo dopo l’altro.

“Egemonia”.
Famoso concetto gramsciano. Eccola all’opera. Da anni insisto nel
dire che una delle più efficaci armi statunitensi è quella
culturale. Sarebbe tutta da studiare la storia di questo nuovo
pervasivo “orientalismo”, il clima culturale che riesce a creare
(di cui fanno parte integrante e sono testimonianze le ridicole
pubblicità in lingua inglese o la sostituzione di termini
dell’Italiano con calchi su quell”idioma, come l’idiota
“supportare” al posto di “sostenere” o l’ancor più idiota
“riservazione” invece di “prenotazione”) e la sua capacità di
espansione che Рcosa stupefacente Р̬ direttamente proporzionale
all’ampiezza delle dimostrazioni che questo apparato imperiale
procura progressivamente più danni che vantaggi.

Il
lato nascosto dei guerrafondai

Le
polemiche sul Movimento 5 Stelle sono parte di questo clima. Io,
personalmente, non mi scandalizzo della scelta del M5S di fare
gruppo con l’UKIP
.

Certo,
avrei preferito che facesse gruppo con la sinistra antimperialista e
libertaria. Il problema è che la sinistra antimperialista e
libertaria non c’è
. Un delimitato ma preciso problema. Se ci
fosse stata l’avrei votata al posto del M5S. Il gatto si mangia la
coda. Il M5S è lontano dalla mia concezione di “sinistra
antimperialista libertaria”, ma lo è di più la sinistra che si
presenta alle elezioni. Quindi approssimazione per approssimazione,
preferisco chi si approssima di più secondo quello che ritengo un
ordine concreto di priorità e non secondo il nominalismo di sigle,
bandiere, simboli e altri codici ideologici di riconoscimento. E in
cima alle priorità io vedo l’antimperialismo
, che vuol dire
innanzitutto una cosa semplice: ricerca e difesa della pace,
contrasto a guerre e massacri e in secondo luogo possibilità
di non farsi devastare da questa crisi sistemica (di questa
possibilità, remota, l’antimperialismo è una condizione
indispensabile).

Ecco
perché, ad esempio, Curzio Maltese è il prototipo del motivo per
cui non ho votato la Lista Tsipras. Maltese dice che dopo l’incontro
con Farage nessuno a sinistra vuole più dialogare con Grillo.
Maltese vuole infatti dialogare col PD. Poi succede che ci siano
persino prove di dialogo sulle regole elettorali fra M5S e PD, con
buona pace di tutti.

Ma
ammesso che l’UKIP sia xenofobo, con che termine qualificare un
partito, il PD, la cui gestione dell’immigrazione ha indotto
decine di immigrati tenuti in campi di concentramento a cucirsi per
protesta la bocca con ago e filo
? Trovate voi il termine adatto.

E
magari qualcuno di voi saprà anche rispondere a questa domanda: se
l’UKIP è così xenofobo, come mai ha chiesto e ottenuto
l’espulsione di Borghezio, dopo i suoi insulti alla Kyenge, dal
gruppo parlamentare europeo EFD “per le ripugnanti dichiarazioni
rilasciate
” e dare così “un segnale inequivocabile che i
commenti di stampo razzista sono inaccettabili.
” (Farage)? Come
mai si continuano a citare le dichiarazioni razziste di suoi
esponenti che per tali dichiarazioni sono stati espulsi?

Se
tanto mi dà tanto, ecco una piccola parziale antologia piddina:


Caterina
Marini
, ex
portavoce del segretario della federazione pratese del Pd, renziana
di ferro:

“Extracomunitari
ladri stronzi dovete morire subito
” (giugno 2013).


Giovanni Picaro, candidato sindaco PD di Biccari (Puglie): 

“I
bambini Mao-Mao
”. 

Bella espressione usata per contrastare
l’assegnazione di un alloggio popolare agli extracomunitari.
(aprile 2014).


Paola Binetti, senatrice PD: 

“Queste tendenze omosessuali
fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può
risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio
pedofilia
”. E per ribadire il concetto: “Fino agli Anni
Ottanta nei principali testi scientifici mondiali l”omosessualità
era classificata come patologia, poi la lobby degli omosessuali è
riuscita a farla cancellare. Ma le evidenze cliniche dimostrano il
contrario
”.

E
non mi consta che nessuno dei tre sia stato espulso. La Binetti se ne
andò nel 2010, ma nessuno la volle mai cacciare. Ma andiamo avanti.

Il
M5S aveva due alternative: relegarsi all’assoluta irrilevanza per
via dei regolamenti del Parlamento europeo, o far parte di un gruppo
internazionale.

La
soluzione suggerita dai soliti benpensanti di sinistra era quella di
formare gruppo con i “Verdi”.

Per
carità di Dio! Fare gruppo con personaggi come Daniel
Cohn-Bendit
, e i suoi pari, i più ligi servitori dell’Impero,
coloro che hanno appoggiato tutte le aggressioni imperiali,
talmente lacchè che facevano ringraziare il Cielo perché c’era la
Merkel al governo e non loro? Gente come Cohn-Bendit che “capiva le
ragioni” del governo turco contro i militanti di sinistra che
assieme alle loro mogli o compagne morivano per lo sciopero della
fame che conducevano per protesta contro le condizioni carcerarie?

Ma
di che cosa stiamo parlando? Di “diritti umani”? Di “guerra”
e di “pace”? Di che cosa stiamo parlando? Io parlo di persone con
le budella fuori, di uomini e donne ridotti a scheletri per
rivendicare la propria dignità, di centinaia di migliaia di madri di
bambini morti per missili, embarghi disumani e infine scannati da
tagliagole fondamentalisti sguinzagliati dall”Impero e dai suoi
tirapiedi per i dannati soldi e il dannato potere.

Di
che cosa stiamo parlando? Ditemelo voi!

Ma
sì. Dialoghiamo con il PD come vuole Curzio Maltese. Almeno l’UKIP
si è dichiarato risolutamente contrario ad ogni guerra imperiale
.
Il PD puzza di cadaveri lasciati marcire nel deserto, di piaghe da
embargo, di brandelli di carne sparsi per centinaia di metri dai
missili. Dialoghiamo col Partito che ha bombardato Belgrado, che ha
sostenuto le missioni subimperiali in Afghanistan e Iraq, che ha
osannato – con Napolitano in testa – i bombardamenti sulla Libia,
il PD dei leader che si facevano fotografare allegri con
fondamentalisti poi beccati dal New York Times ad assassinare
persone in Siria. Il PD che amplia la base di Vicenza, che vuole il
MUOS in Sicilia, crimine contro i Siciliani per perpetrare crimini
contro il Mondo. Infine col PD che regala i soldi alle banche, che
sostiene (ops! “supporta”) il gioco d’azzardo in mano alle
mafie, che regala i soldi ai camorristi che inquinano il territorio,
che tiene secretate per anni e anni confessioni di pentiti
d’importanza letteralmente vitale per la salute di milioni di
concittadini.

Dialoghiamo,
va bene. Ma che gli diciamo
?

Il
lato nascosto del M5S

Il
Parlamento europeo non conta nulla
, non decide nulla, non ha voce
in capitolo su nulla. Per ammissione stessa dei lobbisti
ufficialmente registrati a Bruxelles, riceve meno informazioni dalla
Commissione Europea di quante ne ricevano le lobby stesse. Le
pochissime cose che una forza politica a Bruxelles può fare sono
condizionate dall’appartenenza ad un gruppo transnazionale.

L’apparentamento
con l’UKIP permetterà di condurre, per quanto consentito,
battaglie neutraliste comuni (ripeto; condizione fondamentale
ad ogni discorso di tipo politico ed economico) e battaglie
antioligarchiche. Quando non sarà così, metterà a nudo le
differenze tra UKIP e M5S e servirà quindi a questo movimento per
assestare la sua identità che si sposta sempre più decisamente a
sinistra, ma come la si intendeva una volta: antimperialista,
pacifista, nemica delle oligarchie politiche, economiche e
finanziarie.

E’
un dato di fatto che questo vituperato M5S è l’unica forza
politica italiana che stia difendendo conseguentemente la nostra
Costituzione nata dalla Resistenza.

Al
di fuori ci sono solo chiacchiere e finanziarizzazione
,
chiacchiere e smantellamento dei principi costituzionali, chiacchiere
e liberismo, chiacchiere e imperialismo col suo puzzo di carne
bruciata, coi suoi fascisti laici e islamici lanciati all’attacco
di ogni singolo Paese che non rientra nei ranghi.


Il
lato nascosto della crisi ucraina

Il
neo-Orientalismo imperiale ha fatto un buon lavoro
e tuttora lo
sta facendo. In Ucraina il governo neonazista di Kiev voluto,
foraggiato e sostenuto dagli Usa e malvolentieri dalla UE sta
compiendo nefandezze di ogni genere.

Cose
tenute debitamente nascoste dai nostri grandi media.

È
una drammatica nota finale necessaria perché nei prossimi giorni
uscirà in Italia un documentario intitolato “Femen” in
cui le note “paladine della libertà” ucraine si autoincensano.

Come
è stato ampiamente documentato, le Femen sono collegate al
partito neonazista “Svoboda” (il cui manuale ideologico si
intitola “Nazionalsocialismo”) e all’ancor più disgustoso
“Pravy Sector”, il famigerato Settore Destro autore tra
l’altro proprio del massacro di Odessa.

Boicottare
questa iniziativa è quindi, come si diceva una volta, dovere di ogni
sincero democratico.

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