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Guerre nel mondo: una drammatica accelerazione

'Un lettore scrive a Giulietto Chiesa sull''escalation di nuovi focolai di conflitto, dall''Ucraina alla Siria all''Estremo Oriente. S''impone la necessità di fermare la corsa.'

Guerre nel mondo: una drammatica accelerazione

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4 Ottobre 2014 - 10.24


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Caro Giulietto,

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ho appena letto che le truppe di Erdogan sono pronte a intervenire in Siria: ufficialmente contro l”ISIS, ma credo che stiano sfruttando il pretesto per invadere la Siria.

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Questo potrebbe portare problemi con i Curdi. Ma se si arriverà a uno scontro del governo di Erdogan contro il governo siriano, il ruolo della Russia e di Putin resterà come adesso semplicemente di sostegno o intevverà con le propie truppe?

E la Cina, che ora ha il fuocolaio dentro casa a Hong Kong, vuole stare ancora a guardare o aspetta di essere colpita per colpire?
Spero di sbagliarmi ma tutto sta accellerando in modo violento.

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Grazie per il lavoro di informazione che stai facendo, perchè oggi troppe persone sono ignoranti di quello che accade e molti vedono ma hanno paura di capire la realtà.

Un saluto,

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Carmelo Fisichella.

Caro Carmelo,
credo che tu abbia colto il nocciolo.
E” in corso una svolta generalizzata verso la guerra.
I fronti si vanno moltiplicando giorno dopo giorno. Una parte consistente (non tutta) della montatura dell”ISIS è di fatto un nuovo tentativo di abbattere Bashar El-Assad, e di scompaginare definitivamente la Siria facendo mostra di combattere il nuovo, presunto Stato Islamico dell”agente della CIA Al-Baghdadi.

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Erdogan continua nella sua linea ottomana, puntando a far fuori i curdi, in primo luogo, ma sapendo benissimo che aiuta Israele e l”Arabia Saudita (entrambi con l”obiettivo di riprendere l”offensiva contro l”Iran).

La Russia non può intervenire direttamente perché è sotto attacco.
La Cina si muove per ora lentamente, ma si muove. Solo un esempio, a mio avviso clamoroso: le recenti esercitazioni congiunte nel Golfo Persico, tra Cina e Iran.
La crisi ucraina è completamente aperta e il peggio deve ancora venire.
Quasi nessuno connette tutti questi fili. Hong Kong è l”inizio dell”offensiva americana contro Pechino. Siamo già su un piano inclinato che va verso un conflitto di enormi dimensioni.
Per questo la mobilitazione contro la guerra e per chiedere che l”Italia si “smarchi” al più presto da questo delirio è oggi, a mio avviso, la questione principale.

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Giulietto Chiesa

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